Alen Smailagić, ex giocatore del Partizan e attuale cestista dello Žalgiris Kaunas, ha lasciato il club serbo e il paese a causa di gravi minacce ricevute, fino all’estorsione.
Il giocatore ha spiegato che durante gli ultimi anni ha subito tentativi di estorsione per un valore di 525.000 dollari, legati a un contratto firmato nel 2018. Secondo i documenti legali, Smailagić sarebbe stato indotto in errore da persone che avevano creato una società con un nome simile a quello del suo vecchio club, il KK Beko Beograd (dove si è formato), per trarre vantaggio economico dalla sua carriera, sfruttando il suo passaggio alla NBA con i Golden State Warriors.
Per essere chiari. Smailagic lascia il Beko Beograd nel 2018 dopo essere stato scelto al primo giro nel draft di G League. Gioca una discreta stagione oltreoceano, e nell’estate 2019 torna in Serbia certo di essere scelto in NBA. Forte di questa convinzione, per far ottenere un indennizzo al club che lo aveva lanciato, firma un nuovo accordo, ma lo fa con il Beko sbagliato. E poco dopo i Pelicans lo selezionano al secondo giro per poi scambiarlo con i Warriors.
Il contratto, firmato nel febbraio 2019, prevedeva un accordo tra Smailagić e una società denominata “Beko Basketball Kotež”, che non aveva alcuna relazione con il club originale. La società ha poi cercato di ottenere un risarcimento di 525.000 dollari, sostenendo che fosse un obbligo contrattuale. Tuttavia, Smailagić ha successivamente denunciato la frode e ha presentato una querela, sostenendo di essere stato tratto in uno stato di confusione e inganno.
Questo episodio ha avuto un impatto significativo non solo sulla sua carriera sportiva ma anche sulla sua vita personale. Smailagić ha confessato di essersi sentito sotto pressione e di aver nascosto il suo malessere ai dirigenti del Partizan, così come al suo allenatore Željko Obradović.
Nonostante l’ottimo rapporto con il club e l’ambiente di squadra, Smailagić ha deciso di abbandonare la Serbia per evitare di essere coinvolto in ulteriori problemi. L’ex giocatore del Partizan ha dichiarato ai media lituani che “in Serbia accadono cose strane”, alludendo al fatto che i problemi che ha affrontato andavano oltre il campo di gioco.
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