“Quando l’ho conosciuto ero rimasto impressionato dai suoi occhi, dalla sua grinta e voglia di vincere. Dopo tutti questi anni guardandolo ho visto la stessa determinazione”. Così Christos Stavropoulos ha presentato Kyle Hines con il quale aveva vinto l’EuroLeague due volte all’Olympiacos. “Posso solo dire quanto sono felice di essere qui, quanto sono orgoglioso di far parte grande storia, di questo club, vorrei aggiungere titoli, storia, vittorie a questo club. Sarà un cammino lungo, tante partite, ma sono orgoglioso di far parte di questo progetto. Coach Messina e il resto dello staff hanno fatto un grande lavoro nel comporre la squadra, abbiamo grandi aspirazioni, ma per ora sono soprattutto felice di essere di nuovo in Italia dove la mia carriera è cominciata”.
MOTIVAZIONI – “Le mie motivazioni sono sempre le stesse, è stato così per tutta la mia carriera, vincere titoli, trofei. Voglio essere parte di un gruppo che riporti gloria europea a Milano, il successo che hanno avuto in passato nel campionato italiano, questa è la mia motivazione principale. Ho accanto grandi compagni, Davide, Gigi, ma la mia sola motivazione è far parte di questo gruppo, di questa squadra che porti titoli e vittorie a Milano”.
MILANO – “L’EuroLeague è un obiettivo per tutti. Milano ha avuto qualche difficoltà negli ultimi sei anni, ma la miglior cosa da fare è dimenticare il passato. Pensare solo al futuro. L’EuroLeague è una competizione lunga, noi dobbiamo concentrarci su obiettivi a corto termine, il numero uno è migliorare ogni giorno. Abbiamo una squadra nuova, nuovi giocatori, dobbiamo costruire una cultura, relazioni. Vincere e migliorare ogni giorno in allenamento ci darà l’opportunità di ottenere buoni risultati in EuroLeague alla fine”.
LEGA DI ALLENATORI – “Sono stato fortunato a giocare per molti leggendari allenatori. Gli allenatori sono importanti. La loro mentalità, la direzione che danno alla squadra, la loro personalità diventano le caratteristiche delle loro squadre sul campo. Ho giocato per allenatori di alto livello come Ivkovic, Itoudis, Trinchieri e adesso Messina. Lui è una delle principali ragioni per cui sono venuto, essere ancora allenato da lui, ho avuto l’opportunità di sviluppare il giusto rapporto con lui, e ora guardo all’opportunità di migliorare ancora”.
VEROLI – “Devo molto ad Andrea Trinchieri, è stato il primo a Las Vegas a parlarmi dell’opportunità di giocare in Europa, lui ha gettato le fondamenta per farmi diventare quello che sono diventato. Mi ha parlato di come essere un professionista, di come migliorare, mi spingeva a guardare giocatori leggendari che pensava potessi imitare come Mike Batiste. Non avrei mai immaginato di arrivare fino qui, ma lui mi ha preparato per diventare il giocatore che sono adesso”.
L’EVOLUZIONE DEL GIOCO – “Il basket è cambiato tanto nella decina di anni in cui sono stato qui. Soprattutto il ritmo è cambiato, il gioco è più nelle mani delle guardie, basta guardare l’anno scorso quanto hanno segnato alcune guardie come Shane Larkin o Mike James. Quando sono arrivato si giocava molto più su metà campo. E anche il mio ruolo è cambiato: all’inizio quando andai a Bamberg ero l’unico centro sottodimensionato, quando Christos Stavropoulos mi ha portato all’Olympiacos probabilmente gli hanno chiesto perché avesse scelto un centro di 1.96. Ma adesso tutte le squadre hanno un centro sottodimensionato. Oppure giocatori senza ruolo. Il basket è cambiato tanto e probabilmente cambierà ancora nei prossimi dieci anni”.
LA SQUADRA – “Credo che Stavropoulos e Messina abbiano costruito un roster profondo, ma la caratteristica principale è la versatilità. Se guardi all’EuroLeague degli ultimi anni, chi ha vinto ha sempre saputo giocare differenti tipi di basket. Abbiamo diversi giocatori che possono giocare molti ruoli. Questo sia in attacco che in difesa può essere una delle nostre armi migliori”.
GIGI DATOME – “L’ho conosciuto bene negli ultimi due anni in cui abbiamo fatto parte dell’Associazione Giocatori di EuroLeague, è una persona eccezionale oltre che un grande giocatore. Sono felice di poter giocare con lui, cercherò di costruirgli dei buoni tiri e di giocare con un elemento del suo calibro”.
BLACK LIVES MATTER – “Per me è eccezionali che tanti giocatori, nella NBA, nella WNBA, nelle major league di baseball, nel calcio, stiano usando le loro piattaforme per supportare il movimento “Black Lives Matter”, che fosse previsto o sia solo successo è importante che continui. Una delle cose che realmente è stata incredibile è stata la risposta globale che dimostra come certe questioni sociali sono un problema globale, non solo americano. E anche a livello di Associazione Giocatori di EuroLeague cercheremo di fare la nostra parte su tutte le questioni di interesse sociale”.
L’ETA’ – “Siamo nel paese del buon vino e il vino migliora con gli anni come si dice. Il nostro quoziente intellettivo è alto e ci consentirà di fare bene. Se guardi a chi vince, hanno sempre avuto giocatori di esperienza, che sono abituati a vincere e sanno come farlo e l’hanno fatto per molti anni. Non credo che l’età sarà un problema”.
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