Kevin Punter ha segnato 23 punti nella semifinale di EuroLeague, è stata la sua settima prova da almeno 20 punti in stagione, l’11° in EuroLeague. Punter ha segnato finora 14.7 punti per gara, partendo in quintetto in 33 gare su 35. E’ uno dei due giocatori della competizione con oltre 100 canestri da due, 100 tiri liberi e 60 canestri da tre punti. L’altro è l’MVP della competizione, Vasa Micic, dell’Efes. “Per noi quella di ieri è stata una sconfitta dura, in generale è stata una grande partita, entrambe le squadre hanno lottato per provare a vincere, qualcuno doveva perdere e la differenza è stata l’ultimo secondo”, ha detto oggi incontrando i media.
Sulla stagione: “Credo sia stata una grande stagione per noi, ad essere onesti. Abbiamo finito tra le prime quattro, abbiamo conquistato il vantaggio del fattore campo, abbiamo vinto una grande Gara 5 e siamo arrivati alle Final Four per la prima volta dal 1992. Nel complesso, è stato un grande anno, ovviamente avremmo voluto vincere l’EuroLeague, questo era diventato l’obiettivo. Ma guardando le cose con obiettività, a tutto quello che abbiamo vinto, dobbiamo riconoscerci un grande lavoro e lo stesso a chi ha vinto”.
Sul suo ultimo tiro: “Sostanzialmente era l’angolo giusto, abbiamo aperto il campo, mi è arrivata la palla, ho fatto una finta, era il tiro che volevamo. Ma non è entrato. Non c’è molto da aggiungere, ho tirato, non è entrato, capita. Il Coach non era arrabbiato, ha detto che era un grande tiro aperto”.
Sui suoi progressi durante l’anno: “La cosa più importante per me era dimostrare che posso giocare con ogni tipo di giocatore, con gente che ha vinto tanto. Per me era fondamentale dimostrare che valgo questi compagni e credo che in questo il Coach mi abbia aiutato tanto lungo la stagione, e così i compagni. Alla fine siamo arrivati alle Final Four, quindi qualcosa di giusto l’abbiamo fatta”.
Sulle aspettative per il futuro: “Ho sempre messo l’asticella molto alta, fin da quando ero davvero piccolo. Mi piaccioni questi momenti, ho sempre lavorato estremamente duro per vivere momenti come questo. Non avrei potuto lavorare più duramente. Dopo questa stagione, userò l’estate per concentrarmi, continuare a lavorare, perché queste sono le fondamenta di ogni mio giorno, di quello che sto provando a costruire”.
Su Milano: “In estate quando ho parlato con il Coach volevo dimostrare di poter giocare con tutti, adattarmi a tutti, in campo e fuori. Direi che è quello che sono riuscito a fare, con successo. In Europa, sono qui da cinque anni, la cosa sempre più complessa è stata l’adattamento fuori campo, stare lontano dai miei amici, la mia famiglia per così tanto tempo. Nel basket, certo, ci sono cose diverse che richiedono aggiustamenti, ma non è mai stata la parte più difficile”.
Anche Gigi Datome ha incontrato i media: “Ovviamente è stata una sconfitta dura quella con il Barcellona, ma sono orgoglioso di quello che hanno fatto i miei compagni, hanno lottato, hanno giocato duro, contro una grande squadra. Quando perdi di due punti, contro il Barcellona, sai che la partita poteva andare in ogni direzione. Purtroppo è andata bene a loro. Ma dobbiamo essere orgogliosi di aver raggiunto le Final Four e di aver giocato alla pari contro il Barcellona. Ora pensiamo al campionato, ad altri obiettivi”.
Sulla stagione di EuroLeague: “Quando giochi in queste competizioni, a meno che non ti battano di 30 punti, avverti sempre del rammarico. E’ stata una questione di dettagli, tutti ricordano l’ultimo tiro, ma ci sono sempre altri episodi che ti portano lì. Dobbiamo guardare il quadro completo, alla regular season che abbiamo fatto, ad un playoff vinto giocando con personalità, alla Final Four raggiunta tornando nell’elite. Siamo dispiaciuti, andiamo avanti e cerchiamo di raggiungere i prossimi obiettivi”.
Sul suo primo anno a Milano: “E’ stato un grande anno finora, riportare Milano nelle Final Four dopo 29 anni è importante, abbiamo vinto due coppe, e adesso vogliamo vincere il campionato per rendere questa stagione indimenticabile”.
Sui pochi minuti in semifinale: “Quando lavori un anno per giocare queste partite è normale voler giocare più che pochi minuti. Ma due notti prima della gara ho avuto una borsite al gomito destro, con lo staff siamo riusciti a recuperare abbastanza da permettermi di giocare, ma questo, le scelte, poi la grandissima partita di Vlado Micov hanno portato in un’altra direzione. Ma oggi non fare analisi di questo tipo, piuttosto della bella partita, del gran momento di Milano e dell’obiettivo di rendere questa stagione ancora più bella”.
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