Karl-Anthony Towns, eroe silenzioso: la sua notte da dominatore tiene vivi i Knicks

Karl-Anthony Towns, eroe silenzioso: la sua notte da dominatore tiene vivi i Knicks

Con 20 punti nell’ultimo quarto e leadership silenziosa, Towns guida New York a una rimonta storica in Gara 3 contro Indiana

Nel momento più critico della stagione dei Knicks, con Jalen Brunson seduto per falli e un 3-0 nella serie che sembrava imminente, Karl-Anthony Towns ha deciso che non era ancora il momento di arrendersi. In silenzio, ma con autorità, ha ribaltato il destino della sua squadra, regalando una vittoria cruciale in Gara 3 delle finali della Eastern Conference.

Fino al terzo quarto, la sua partita era stata quasi anonima: appena 4 punti, diversi errori al tiro, e la solita preoccupazione per il ginocchio dolorante. Poi, il cambio di marcia. Towns ha messo a referto 20 punti nel solo quarto periodo, eguagliando da solo l’intero bottino offensivo dei Pacers nello stesso lasso di tempo. Ma non si è trattato solo di numeri: è stata una questione di carattere, di forza mentale, di leadership nei momenti in cui nessuno sembrava crederci più.

Ha segnato in ogni modo: una tripla in apertura, poi layup, schiacciate, movimenti in post basso e persino un jumper da oltre 9 metri con l’eleganza di un esterno. È stato ovunque, in attacco e in difesa, raccogliendo rimbalzi, trovando compagni liberi, dettando i tempi e alzando il livello emotivo di tutta New York.

“Era una di quelle partite dove devi avere quell’attitudine del ‘non si molla mai’”, ha detto Towns a fine gara. “Sentivo che dovevo essere io a dare la scossa.”

Il contesto rende la sua prestazione ancora più notevole: una trasferta ostica, una squadra sotto nel punteggio e nella serie, e l’assenza, per lunghi tratti, della stella Brunson. Coach Tom Thibodeau ha sperimentato quintetti inediti, cercando energia e risposte: Towns ha risposto presente, come leader e come uomo franchigia.

Se i Knicks vogliono completare la rimonta nella serie, servirà ancora il miglior Towns. Ma intanto, grazie a lui, New York è tornata in partita — e ci crede più che mai.