L’ex CEO di EuroLeague Jordi Bertomeu ha rilasciato una lunga intervista a Mozzartsport, noto sito di informazione e scommesse serbo. Ecco alcuni passaggi.
SUL SUO PRESENTE
«Onestamente, cerco di stare lontano dalla vita quotidiana di EuroLeague. Adesso è nelle mani di altre persone. Purtroppo, però, non posso fare a meno di notare che i gruppi di azionisti sono ancora divisi tra loro, il che non mi sembra un bene. Ma non voglio esprimere altre opinioni su queste controversie».
SUI 22 ANNI A CAPO DI EUROLEAGUE
«Abbiamo raggiunto qualcosa che nessun altro ha raggiunto in Europa. Abbiamo creato un campionato europeo di proprietà dei club. Una lega professionistica indipendente, e ne sono orgoglioso. Come lo sono della squadra con cui ho lavorato».
SULLE DUE SQUADRE SERBE IN EUROLEAGUE
«Era nei miei piani. Come lo era per Alba, per l’Asvel, per il Bayern. E ho pianificato analogo percorso anche per Stella Rossa e Partizan».
SUL POSSIBILE COINVOLGIMENTO DI DUBAI
«E’ un’opportunità interessante. Capisco che suoni strano perché è un paese al di fuori dell’Europa, ma anche Israele non fa parte dell’Europa geograficamente, è tradizione. Le discussioni erano iniziate nel febbraio 2022 e sono rimasto colpito dall’impegno di Dubai. So che è difficile realizzarlo alla fine, ma è una prospettiva importante».
SUI SUOI SUCCESSORI
«Li conosco molto bene ma non conosco i loro piani. Tuttavia, da quello che ho letto, finora non hanno fatto nulla di nuovo. Ci sono pensieri sui cambiamenti nell’organizzazione, ma erano già avviati. Ci sono pensieri sulle squadre di Parigi e Londra, ma per questo li avevo già premiati con una wild card in EuroCup per iniziare».
SUI RAPPORTI CON LA FIBA
«La cosa più sbagliata è iniziare a fare una cosa senza sapere davvero quello che puoi e non puoi fare. La FIBA vuole fare come la FIFA nel calcio, ma nel calcio non c’è la NBA. Sono loro che hanno inserito le finestre nel calendario internazionale, e da quel momento non hanno più considerato il tema negoziabile. Abbiamo fatto controproposte, tre piani da 50 pagine ciascuno, con un calendario che prevedesse 6-8 settimane di riposo per i giocatori e spazio in estate per le nazionali. Ora si parla di cancellare una finestra, ma non è questa la soluzione. I giocatori NBA non ci sarebbero comunque neanche a febbraio».
SULLA FUSIONE EUROCUP-BCL
«Sarebbe un errore, ma la cosa non mi riguarda più».
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