Nella giornata di domani, l’ex centro dei Toronto Raptors, Jontay Porter, sarà al centro di un’udienza cruciale presso un tribunale federale di Brooklyn, New York. Porter, già bandito a vita dalla NBA, si trova ad affrontare accuse di cospirazione per commettere “frode telematica”, un reato che potrebbe condurlo dietro le sbarre per un periodo che varia dai 41 ai 51 mesi.
Il caso di Porter ha attirato l’attenzione internazionale non solo per l’entità delle accuse, ma anche per il contesto in cui si è svolto. Porter, che aveva guadagnato più tempo di gioco quando il centro titolare Jakob Poeltl era assente a causa di un infortunio alla caviglia, è stato accusato di aver manipolato il mercato delle scommesse fingendo infortuni o malattie per uscire prematuramente da due partite, quella del 26 gennaio contro i Clippers e quella del 20 marzo contro i Kings. In entrambe le occasioni, ha giocato meno di cinque minuti e non ha segnato alcun punto, permettendo così a scommettitori di vincere su puntate che lo vedevano sottoperformare rispetto alle aspettative.
La NBA ha risposto con severità, bandendo Porter a vita dalla lega, una pena raramente inflitta e che ha posto l’accento sulla lotta contro il gioco d’azzardo nel mondo dello sport professionistico. Ora, con la sentenza penale in arrivo, Porter dovrà affrontare le conseguenze legali delle sue azioni, in un caso che serve da ammonimento per tutti gli atleti su quanto sia fondamentale mantenere l’integrità delle competizioni sportive.
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