Jonas Jerebko spiega quesi ultimi mesi a Aftonbladet, il media di riferimento in Svezia. Il Khimki è ovviamente il tema del contendere. Club che il giocatore ha poi lasciato definitivamente il 23 gennaio.
«A dicembre chiedo e ottengo un permesso per tornare a casa. Non vedevo la mia famiglia da cinque mesi. Sarei dovuto tornare il 4 gennaio».
Poi, succede qualcosa: «Il 3, giorno precedente alla partenza, il mio agente mi dice di stare a casa. Il coach aveva detto che potevo non tornare».
La scelta è semplice: «Non è stato troppo difficile decidere di stare a casa. Da allora ci sono stati degli stipendi non pagati. Sono veramente inaffidabili da questo punto di vista. Ma se ne occuperà il mio agente. Non è cosa che mi preoccupa particolarmente questa».
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