Jeff Brooks su la Nuova di Venezia ha parlato del primato in classifica della sua Umana Reyer Venezia: “L’età e l’energia sono per noi fantastici. Stiamo giocando un basket diverso nelle ultime partite da quello che avevamo espresso in precedenza. Abbiamo molta velocità, molto atletismo, penso che questo ci abbia consentito di sorprendere le altre squadre”.
La svolta dopo Trento: “Quando perdi con quasi 30 punti di scarto, vuol dire che in campo non hai dato tutto quello che era necessario. Dopo il match ci siamo confrontati, tra di noi e con lo staff, consapevoli che una prestazione del genere non doveva più accadere. È quanto accaduto nelle successive partite, cambiando il nostro approccio e cercando di essere una squadra migliore”.
Dal punto di vista personale, Brooks come giudica la sua annata? “Sono tra i veterani della squadra. Cerco di essere d’aiuto in tutti i modi possibili, prendendo un tiro, conquistando un rimbalzo, aiutando i compagni. Sempre, anche quando non sono nel quintetto. Amo giocare, in alcune partite gioco di più, in altre di meno, ma tutto quello che faccio è sempre in funzione della vittoria della squadra”.
Dove può arrivare quindi quest’Umana Reyer? “Se manteniamo questa mentalità e questo approccio, possiamo andare lontano. Restando uniti, siamo una squadra difficile da affrontare. Io e De Nicolao siamo i più esperti, mettiamo la nostra esperienza a disposizione dei più giovani, come la conoscenza del gioco. Quando siamo insieme in campo, abbiamo una chimica che ci consente di stare al passo con l’atletismo dei più giovani. Siamo un gruppo in cui ognuno di noi ha peculiarità uniche che sono difficili da fronteggiare per chi ci affronta”.
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