JB Monferrato, Della Valle e Mazzon presentano Sam Thompson

Il neo giocatore dei piemontesi ha già incontrato un po’ d’Italia nella sua carriera.

Se di Lucio Redivo si conosce moltissimo in ambito internazionale grazie alle sue prestazioni in Liga ACB e soprattutto con la canotta dell’Argentina, Sam Thompson è un giocatore che ha avuto finora meno spazio sotto ai riflettori. Non è un caso, e non dipende certo dal suo rendimento (ottimo ovunque abbia giocato).

Le motivazioni sono essenzialmente due, ce le facciamo spiegare da due persone che ben conosciamo alle nostre latitudini e che hanno avuto modo di condividere lo spogliatoio con la nuova ala statunitense della JB Monferrato.

Il primo è un ragazzo che a Casale Monferrato è stato di casa, crescendo nel nostro settore giovanile fino ad arrivare al più alto livello europeo. Amedeo Della Valle, dopo la sua esperienza nel “vivaio” della Junior Casale, ha sfidato il basket USA portando prima i colori della Findlay Prep High School e quindi della prestigiosa Ohio State University, agli ordini di un coach straordinario come Thad Matta.

Una squadra fortissima, quella dei Buckeyes, fresca reduce da una apparizione alla Final Four NCAA, che in quell’estate perdeva elementi di spessore come Jared Sullinger e William Buford ma poteva contare – oltre che sul neo-arrivato Della Valle – su giocatori di livello assoluto come Aaron Craft, Deshaun Thomas e LaQuinton Ross. In quintetto, per quella e le due stagioni successive, c’era anche un uomo volante nel ruolo di ala piccola: al secolo, Samuel Howard Thompson, proprio lui.

Di Sam si possono dire solo cose positive”, dice Della Valle. “Thompson è una delle persone con cui ho legato di più al college, è un ragazzo che adoro: educato, gentile e davvero un ottimo compagno di squadra. Ha avuto una una scuola cestistica di ottimo livello, oltre al suo atletismo è un ottimo difensore grazie alle sue braccia lunghe. Inoltre, Sam ha una personalità che andrà benissimo con la città di Casale: non è un ragazzo che ha bisogno del palcoscenico, delle cose che luccicano, una città a misura d’uomo come questa puo’ essere perfetta per lui”.

In quella stagione 2012-13 arrivò il titolo della Conference Big Ten battendo la Nebraska di Shavon Shields (con 19 di Thompson con 8/9 al tiro), Michigan State e in finale una Wisconsin con Frank Kaminsky e Sam Dekker… dalla panchina.

Alla fine del suo percorso collegiale, Thompson si guadagnerà una Honorable Mention All-Big 10 da parte della stampa.

Non scelto al Draft NBA 2015, Sam approda comunque nel mondo dei professionisti nella NBA G-League: scelto dai Grand Rapids Drive con la chiamata numero 7 al Draft della Lega di Sviluppo, nel corso di quell’annata (precisamente il 14 gennaio 2016) Sam Thompson firma per i Delaware 87ers, formazione affiliata ai Philadelphia 76ers. Lì incontra un altro volto (molto) noto del basket italiano: coach Andrea Mazzon era parte del coaching staff degli 87ers (2015-16), e quando gli abbiamo chiesto di Sam Thompson ha avuto solo parole al miele: “Sono molto contento che Sam sia arrivato in Italia. Qualche settimana fa mi ha chiamato e chiesto informazioni, gli ho detto che avrebbe trovato a Casale un grandissimo club con una organizzazione di primo livello. L’ho sentito entusiasta di questa opportunità, vuole dimostrare quello che sa fare nel nostro basket”.

Un ragazzo d’oro, ha frequentato un ottimo college e conosce bene la nostra mentalità”, prosegue Mazzon. “Sam è innanzitutto una brava persona, un uomo equilibrato che mette sempre la squadra davanti alle statistiche individuali. Non è un ‘mangiapalloni’ da che vuole prendersi trenta tiri, è un atleta di primo livello e un grandissimo difensore, un atleta di primo livello e un giocatore che se inserito in un gruppo potrà fare molto bene, perché porta tantissime piccole cose positive che aiutano una squadra. Per me la JBM ha fatto un’ottima scelta, mi auguro che la stagione vada bene per lui e per la squadra”.