Dopo la sconfitta contro la Virtus Bologna, Jasmin Repesa si presenta in conferenza stampa con un misto di amarezza e orgoglio. Il coach dei Trapani Shark non nasconde il dispiacere per una partita che, a suo dire, è sfuggita per troppi dettagli concessi a un’avversaria di alto livello.
“La cosa più importante è che questa squadra non molla mai. È diventata la nostra firma, il nostro marchio di fabbrica”, ha esordito Repesa. “Ma è un peccato prendere un canestro come quello, in una situazione in cui avremmo potuto e dovuto fare di più. Troppe disattenzioni: cinque triple concesse dall’arco, due rimesse dal fondo trasformate in punti facili, troppi rimbalzi offensivi lasciati alla Virtus. Contro una squadra di livello Eurolega, regalare così tanto significa condannarsi.”
Il coach croato si è soffermato in particolare sulla poca aggressività mostrata in difesa, soprattutto nel primo tempo.
“In certi momenti la palla usciva troppo facilmente dal post basso. E in attacco, abbiamo commesso errori banali. Ma soprattutto, se nello scouting si dice che un giocatore va sempre a destra, e poi segna cinque volte di fila attaccando proprio a destra, vuol dire che non siamo stati presenti mentalmente.”
Secondo Repesa, la tensione si è fatta sentire fin dai primi minuti:
“Molti dei nostri ragazzi hanno vinto poco in carriera. È normale avere voglia di fare bene, ma iniziare una partita con un tiro affrettato in transizione contro una squadra così esperta e fisica non è il modo giusto. Loro sono ben allenati, solidi. All’inizio del secondo tempo ci hanno colpito con un parziale di 7-0, 8-0, e non abbiamo neppure commesso fallo su tre azioni consecutive. Così è difficile vincere.”
Nonostante la delusione per l’esito, il coach trova un elemento positivo:
“Il fatto che non abbiamo mai smesso di crederci. Questa squadra ha risorse, carattere, e contro due formazioni di Eurolega ha dimostrato di poter competere. Questo, per noi, è un segnale molto importante in vista dei playoff.”
Parlando della prestazione dei singoli e delle scelte di rotazione, Repesa chiarisce:
“Alcuni giocatori erano indietro di condizione, altri non si sono potuti allenare per problemi fisici o virus. Non posso inserire qualcuno a caso se non è pronto o se non ha lavorato con la squadra. E con sette stranieri, bisogna sempre fare delle scelte. Serve equilibrio.”
Infine, con un sorriso, una battuta nostalgica:
“Ho chiamato la Virtus ancora ‘Kinder’, come facevo anni fa. Chiedo scusa agli sponsor… magari adesso mi mandano un regalo!”
Trapani guarda avanti, con l’obiettivo chiaro di non farsi trovare impreparata nei prossimi impegni decisivi. Repesa lo ribadisce con forza: “Abbiamo lavorato tanto quest’anno. Giochiamo un buon basket. Ma oggi, onestamente, mi aspettavo di più.”
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