Jack Devecchi ha annunciato il ritiro a fine stagione, dopo 17 stagioni consecutive in Dinamo, dopo oltre 800 partite, 6 trofei, due alzati da capitano, un esempio per tutti i ragazzi che lavorano duramente con sacrificio per raggiungere i loro sogni e realizzarli.
Jack ha realizzato il suo, è partito 30 anni fa per iniziare il suo fantastico viaggio da giocatore, lo ha fatto sempre a testa alta, da grande professionista, lo ha fatto con coraggio, lottando, dimostrando sempre un attaccamento incredibile alla maglia, recuperando anche da un grave infortunio, ha deciso di smettere “correndo”, nel migliore dei modi che potesse farlo.
Tante gioie, l’emozione incredibile nel momento in cui è suonata la sirena di Reggio Emilia in gara 7 della finale Scudetto, il piccolo rimpianto di non aver vestito la maglia della nazionale e non aver partecipato ad un’Olimpiade. Poco importa, la carriera di Jack è stata straordinaria, lo è stato il modo in cui ha sempre interpretato il suo ruolo, il modo in cui ha fatto capire a chi arrivasse in Dinamo, i valori di questo club, dentro e fuori dal campo.
Rimarrà in Dinamo, c’è tempo per annunciare il suo nuovo ruolo, da vero capitano vuole essere solo concentrato sul finale di stagione per grande rispetto verso compagni e società, il suo lavoro in campo e nello spogliatoio non è ancora finito, il destino vuole che finisca la regular season contro Milano, da dove ha iniziato, il destino potrebbe mettergli di fronte ancora una volta Venezia, avversaria di mille battaglie.
Tanta emozione, la commozione nel ricordare la sua famiglia, i sacrifici fatti e il supporto ricevuto, la voce è un po’ strozzata, in Club House ci sono tanti amici e compagni di squadra, c’è l’altro grande capitano Vanuzzo, ci sono persone che ripercorrono nella mente quello che ha fatto questo ragazzo in Dinamo. Lui guarda il presidente, si mette a ridere, il contratto di 7 anni, la decisione presa a Reggio Emilia all’andata, gli aneddoti, i ricordi, la sirena che suona, grazie di tutto Jack Devecchi
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