«Voglio chiarirlo subito: questa non sarà una lega di sviluppo Nba, ma la miglior competizione per club nel continente. Tempi? Non abbiamo una data. Siamo concentrati nel capire come possa funzionare e su come tutti possano beneficiarne. Solo dopo parleremo di tempi» così George Aivazoglou, responsabile Nba per l’Europa, a la Gazzetta dello Sport. Tanti i temi toccati con Davide Chinellato, ecco alcuni passaggi
SUL RUOLO DELL’ITALIA E DI ROMA
«Uno molto importante. È uno dei Paesi in Europa più interessati al basket, anche un grande mercato dal punto di vista degli affari. Ci sono grandi squadre nel vostro Paese, ma anche città come Roma che pensiamo non abbiano il posto che meritano nel basket europeo e vogliamo cambiare tutto questo».
SU ROMA
«In questa lega vediamo il coinvolgimento di squadre già esistenti, che hanno già milioni di tifosi in tutto il mondo. E anche di squadre che potrebbero arrivare da altre organizzazioni sportive, come ad esempio dal calcio, con un’enorme fan base ma non necessariamente una presenza nel basket. Altre potrebbero essere create da zero. Nel caso di Roma, siamo aperti a ogni opzione: vedo uno scenario in cui potremmo formare una partnership con una delle grandi squadre di calcio della città oppure creare una squadra nuova».
SULLE ARENE
«Sappiamo dei nuovi progetti in cantiere, ma ce ne potrebbero essere di più e migliori come infrastrutture. La creazione di nuove arene è parte del nostro progetto».
SU MILANO
«Non stiamo parlando con singole squadre, ma con l’Eurolega in generale. L’Olimpia Milano è di proprietà della famiglia Armani, un club fantastico con una grande storia che ha in Ettore Messina una persona che consideriamo parte della famiglia Nba allargata. Siamo molto interessati a esplorare opportunità con tutti i top club attuali del basket europeo, ma queste discussioni non sono ancora cominciate».
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