Chiuse le Frecciarossa Final Eight 2022, torna il Punto di Sportando per analizzare brevemente il secondo, grande appuntamento stagionale dopo la Supercoppa di Bologna. Ecco le nostre pagelle.
Derthona, voto 10. Che è poi anche il voto per coach Ramondino. Lo avevamo anticipato, sarà la storia di questa Coppa Italia. Ed è stata la storia di questa Coppa Italia. Si vada oltre il successo con la Virtus, peraltro costruito in un primo tempo dove la coppia Macura-Daum ha prodotto 4 punti. I piemontesi sono stati straordinari con Trieste e combattivi sino a metà quarto quarto con Milano, mettendo in mostra valori da “squadra vera” ben più della Pesaro di un anno fa. Parliamo di combattività, condivisione e talento, perchè Macura e Mascolo, tanto per fare due nomi, hanno dimostrato non molto, moltissimo. Ps. Mancava il play titolare…
Ettore Messina, voto 9. In Italia nessuno ha vinto più Coppe Italia di lui, neanche tra i club. Nove sono qualcosa che va oltre l’Eccellenza, sconfinando nella leggenda vivente. Quel che potrebbe valere anche per il suo “rivale” Sergio Scariolo. Al momento, sono 1-1 in stagione. Palla al centro.
Olimpia Milano, voto 8. Anche qui, valutazione che richiama un dato statistico. Sempre al comando con Sassari e Derthona, è uscita con grinta da una fase negativa, e da nervosismi molteplici, con Brescia. Sono le doti di una squadra vera, e che ha fatto tutto senza Shavon Shields.
Germani Brescia, voto 7. In un ipotetico “Power Rankings” post Coppa Italia meriterebbe il numero 2 nel momento in cui sommiamo prestazioni recenti e tenuta contro la prima della classe. La serenità è totale, Alessandro Magro ha saputo “giocare a carte” con Ettore Messina e Amedeo Della Valle ha prodotto al livello più alto. Si risente echeggiare l’entusiasmo pre-pandemia. E quando Brescia grida, agli avversari non resta che tremare.
Le altre, voto 5. Giudizio sospeso per la sola Sassari post-isolamento, Brindisi ha confermato di essere un laboratorio itinerante tra arrivi ed uscite. Male Trieste e Trento. La prima deve costruire il post-Lobito, perdita inattesa e influente, la seconda deve costruire certezze dopo mesi di altalena.ù
Virtus Bologna, voto 4. Mai in partita davvero con Derthona, fa bene Luca Baraldi a ritrovare analogie con il precedente ko in campionato, ma probabilmente alza anche troppo la pressione dopo mesi comunque non facili a livello fisico. Una cosa è certa, il termine “emergenza” non rientra da oggi più nel vocabolario virtussino. Ora serve un cambio di rotta, soprattutto in EuroCup.
PS. Malcolm Delaney eccellente, ma se l’mvp va alla sola finale tocca a Nicolò Melli, se conta l’intera competizione si vada oltre il risultato dicendo JP Macura. Ovviamente, è solo un gioco.
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