Gianni Petrucci e la ricandidatura alla presidenza FIP. Il classe 1945 romano entra in federazione come segretario nel 1975. Ne diventa presidente dal 1992 al 1999, quando viene eletto numero 1 del Coni. Vi rientra nel 2013, dopo dieci anni è pronto ad un nuovo mandato.
E in un anno, di questa ricandidatura, Petrucci ne ha parlato spesso. Cambiando anche idea, visto che inizialmente la legge sui mandati non permetteva un nuovo atto. Ecco cinque dichiarazioni del 2023.
«Aspettiamo la Corte Costituzionale: però nessuno mi risponde quando chiedo perché chi fa le leggi può restare 40 anni e chi invece è nelle federazioni, enti privati con un piccolo contributo dal Governo debbano decadere dopo 3 mandati. E le capacità? Le esperienze? Io vorrei sapere se il golf senza il presidente Chimenti avrebbe ottenuto la Ryder Cup. La mia risposta è no. Così come Malagò è stato capace di ottenere i Giochi Invernali, con il contributo del Governo. Però dobbiamo lasciare».
17 gennaio 2023
«Non sono d’accordo sulla legge. Ma chiarisco subito: in ogni caso non mi candiderei (il mandato scade dopo Parigi 2024 ndr). Se la salute mi aiuta ho diverse proposte in altri settori».
4 aprile 2023
«La legge che non pone un limite di mandati è sacrosanta. Ne esiste una per i parlamentari? Così ogni federazione rischia di diventare una monarchia assoluta? A me piace più l’imperialismo illuminato di Cesare».
1 agosto 2023
«Sui limiti ai mandati, il Parlamento ha detto che posso ricandidarmi: perché non accontentarlo? Io nel basket mi trovo bene, la maggior parte delle persone mi vuole bene ed è il giudizio di chi crede in certi valori. Sono una persona normale, i fenomeni non fanno sport. Ho avuto buoni risultati e finché il buon Dio mi darà la salute, sono disponibile».
31 ottobre 2023
«Voglio candidarmi e mi ricandido. È cambiata la legge e se Dio vuole mi ricandido. Finché avrò la lucidità ritengo di avere titoli, competenze e persone capaci intorno»
29 novembre 2023
Commenta
Visualizza commenti