Abbiamo intervistato il tecnico croato di cittadinanza polacca Igor Milicic, grande protagonista nelle ultime stagioni nel campionato polacco, certamente uno degli allenatori emergenti del vecchio continente. Milicic è nato a Slavonski Brod nel 1976 e ha vinto numerosi trofei prima con Anwil e recentemente il campionato con Stal Ostrow Wiel.
Sono sette anni che allena da head coach in Polonia. A che livello è la pallacanestro e il campionato polacco, considerando che i giocatori più importanti giocano fuori dal loro Paese?
“Ho iniziato ad allenare sette anni fa in Polonia quando ho smesso di giocare a basket a livello professionistico. Il basket polacco stava cambiando. Di solito abbiamo un budget che non può competere con le migliori squadre europee. I giocatori dopo una buona stagione lasciano la Polonia per grandi contratti. Così ogni stagione vengono prodotte nuove stelle. La concorrenza è ad alto livello, io sto cercando di ottenere dei contratti con i migliori giocatori disponibili, con enormi ambizioni, indipendentemente dal paese in cui si trovano”.
Con lo Stal Ostrow ha avuto una stagione fantastica vincendo il titolo polacco. Come si è sentito? Quali sono state le tue emozioni?“Ho preso la squadra a dicembre, ho accettato il lavoro. Non era una bella situazione a causa del Coronavirus e il mercato degli allenatori in quel momento non era semplice. Con pochi cambiamenti la squadra ha iniziato a giocare sempre meglio, una giusta strategia ha portato alla grande corsa ai playoff, alla Fiba Europe Cup e alla fine abbiamo vinto il campionato. È stata una grande sorpresa. Era il primo trofeo per l’organizzazione e per il Club, tutta la città ha gioito per questo grande trionfo”.
Che ricordi ha dell’esperienza da capo allenatore all’Anwil Wloclawek? Ricordando che ha vinto tantissimo: due campionati polacchi, una coppa di Polonia e due Supercoppe.
“Ho vinto quei titoli con Anwil prima di prendere Stal Ostrow. È stato molto difficile diventare competitivi e dominanti in Polonia. Purtroppo con il Covid parte della stagione si è interrotta, ma abbiamo comunque vinto il campionato. È stata una parte importante della mia carriera. Adesso sono felice di aver vinto un altro titolo in questa stagione con un’altra squadra”.
Perchè ha scelto la Polonia per fare pallacanestro?
“All’inizio quando avevo 20/21 anni in Croazia la situazione economica non era delle migliori. Sono dovuto andare all’estero. Ho ricevuto un’offerta dalla Polonia nel ‘99. Ho trascorso tre anni lì, ho incontrato mia moglie e ho ottenuto la cittadinanza polacca. Oltre alle esperienze in Russia, Belgio e Turchia, ho trascorso la maggior parte della mia carriera in Polonia. È stato naturale e logica conseguenza continuare a rimanere in quel Paese come allenatore ”.
Cosa ne pensa del basket, delle squadre e dei giocatori italiani?
“Due anni fa ho avuto la possibilità di giocare contro Avellino e avevano molto talento. Penso che sia una questione molto complessa confrontare il basket italiano a quello polacco. Credo che i giocatori italiani siano pieni di talento e tosti, mentre in Polonia c’è più tattica e fisicità. L’Armani Milano è ovviamente la prima squadra, ma ci sono altre importantissime realtà come Venezia, Virtus Bologna e Trento. Grandi giocatori come Rodriguez, Hines, Datome e Teodosic sono arrivati negli ultimi due anni e quindi il livello del campionato si è alzato notevolmente”.
Le piacerebbe allenare in Italia?
“Allenare in Italia, prima o poi, è un obiettivo per qualsiasi allenatore perché è un campionato che sta migliorando e aumentando il suo livello. Mi piacerebbe davvero molto allenare nel vostro Paese!”
Come si vive in Polonia?
“Vivo in una bellissima città con la mia famiglia. In Polonia c’è una economia in forte crescita. Il tenore di vita è molto, molto alto. Puoi ottenere tutto ciò di cui hai bisogno ed è più economico rispetto al resto d’Europa. In più vivo vicino al mare, ed è fantastico”.
Commenta
Visualizza commenti