Dwight Howard ha parlato della sua firma ai Philadelphia 76ers arrivata a sorpresa dato che erano uscite news, con tanto di tweet del giocatore, su un suo ritorno ai Lakers.
“Vincere il titolo ha significato tutto per me. E mi ha fatto capire che puoi avere le migliori statistiche al mondo ma non significano niente” ha detto Howard. “Ci sono state partite dove non ho mai segnato o fatto un tiro, o addirittura giocato. Ma quello che conta è aver sollevato quel trofeo.
Questo è il mio messaggio per tutti in squadra: a cosa sei disposto a rinunciare per vincere quel trofeo? Qualche volta bisogna sacrificare qualcosa. Mi sarebbe piaciuto essere il giocatore che segnava tutti i punti e prendeva tutti i rimbalzi ma la squadra voleva da me delle cose specifiche ed era anche di dare energia e spirito dentro e fuori dal campo.
Penso di aver fatto un buon lavoro ed aver fatto quello che mi hanno chiesto.
“La scelta dei 76ers? Doc Rivers è stato l’unico coach che mi ha chiamato durante la free agency. È stato il primo a chiamarmi e mi ha detto ‘Ti vogliamo qui’. Poi mi ha chiamato Daryl. E qui devo essere ora. A Philly. Sono super felice che Doc mi abbia chiamato e mi dia questa opportunità. Ed io gli ho detto di sì. Che avrei accettato”.
“Titolo? Abbiamo due giovani star come Ben Simmons e Joel Embiid e da lì si deve partire. Il resto del roster è ‘affamato’. Ma non sanno come vincere. Aggiungere giocatori come Danny Green e me, che abbiamo appena vinto il titolo penso possa portare questo roster al prossimo livello. L’obiettivo della stagione dovrà essere avere successo. Questo è il nostro anno”.
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