Il tricolore bianco, rosso e verde nel suo destino. Da rookie ad atleta esperto, da un giovane Jamel nel 2016 alla Summer League di Trieste e il primo anno Civitavecchia ad un maturo Jamel nel 2023 a Brindisi. Sette anni in cui ha girato l’Europa, è tornato negli Stati Uniti a suon di rivincite, si è preso il palcoscenico in Eurocup con due game-winner a fil di sirena alla prima esperienza in una coppa europea ed ora è pronto a ritrovare l’Italia da attore protagonista. Dalla quarta serie alla Lega A, il più incredibile e meritato buzzer beater di Jamel Vaughn Morris.
“Sono stato dappertutto: in Italia, in Polonia, in Francia, in Croazia, Germani e in Lituania. Mi piace un sacco. Adoro approcciarmi a culture diverse, vedere come vivono le persone e confrontarmi con i diversi tipi di pallacanestro. In realtà per me tutto ciò è un plus, un’esperienza straordinaria di vita”.
La sua è una storia da “underdog”: da chi è sempre costretto a inseguire e correre il doppio rispetto agli altri, dimostrare sempre qualcosa in più partendo dalle retrovie. Ma non per questo da non togliersi le meritate soddisfazioni. Da un piccolo college in NCAA2, dalla Serie C Gold a Civitavecchia, da un camp per mettersi in mostra fino alla vetrina dell’Eurocup e alla massima serie italiana.
Una storia che parte da un sobborgo di Columbus, Gahanna in Ohio, crescendo in una famiglia sportiva in cui la madre era una giocatrice di pallavolo e il padre di football, con un passato entrambi a West Virginia University, college che Jamel incrocerà nel suo percorso a distanza di anni per vie traverse durante il ‘The Basketball Tournament’ (TBT) 2021 come primo giocatore extra WVU a indossare quella canotta. Il piccolo di casa cresce in fretta e dall’alto dei suoi 195 centimetri frequenta la Lincoln High School Gahama dove, nella sua annata da senior, rientra nei dieci migliori prospetti dell’intera conference. Inizia il college a Gleenville St. dove è il miglior realizzatore della squadra a 19.6 punti a partita ma dopo due anni si trasferisce a Fairmont St., università relativamente piccola in West Virginia. Non è un problema la seconda divisione NCAA2, si mette in gioco e conclude la stagione a 17.6 punti di media con il record di canestri da tre punti (92) in una singola annata per il college e guida la sua squadra a due tornei NCAA contribuendo a un record di 26-1 e alle final four statali come junior.
“Quando mi sono trasferito a Fairmont sono stato in grado di giocare per la prima volta con un gruppo di ragazzi in cui non ero necessariamente il miglior giocatore in quel momento. Era un diverso livello di talento e atletismo. Sono cresciuto mentalmente e fisicamente, ho messo su più peso, ho iniziato a studiare di più il gioco, mi sono allenato più di quanto avessi mai fatto prima. Mi sono adattato ad essere più di un semplice tiratore. Ho avuto un allenatore come Joe Mazzulla che veniva anche da Glenville, che ha continuato ad aiutarmi a costruire e plasmare il mio gioco”.
Si, esattamente quel Joe Mazzulla, oggi head coach ai Boston Celtics, raggiungendo la finale di conference pochi mesi fa e confermato alla guida di una delle franchigie più storiche e famose del mondo.
Nel luglio del 2016 la sua vita cestistica si colora per la prima volta di bianco, rosso e verde. Tramite un’agenzia di scouting partecipa alla SummerLeague di Trieste, una manifestazione variegata di giovani prospetti provenienti dall’America, Brasile e Italia. Vince la gara di tiro da tre punti e viene selezionato come migliore guardia della manifestazione portando il suo team in finale. Qui scatta l’amore a prima vista e decide di accettare la proposta della Cestistica Civitavecchia in Serie C-Gold, diventando il primo americano della storia del club: “È stata sicuramente dura, ma ero così giovane e aperto a tutto in quel momento che non ci pensai molto. Mi sono goduto ogni momento semplicemente trovandomi in un altro paese al di fuori degli Stati Uniti e approcciandomi a un modo di vivere totalmente nuovo”.
La stagione successiva è quella del riscatto a casa, mettendosi in gioco come sempre senza paura. Decide di partecipare all’Elite Mini-Camp a Grand Rapids, nel Michigan: “C’era una grande competizione lì. Quando hai quaranta dei migliori prospetti sullo stesso campo, sai che sarà una sfida. Il personale NBA era proprio davanti, ci guardava tutto il giorno. Mi sono detto di lavorare sempre sodo e di stare attento a non pensare di essere migliore di chiunque altro”.
Poche settimane dopo viene selezionato nella squadra affiliata alla G-League dei Detroit Pistons, i Grand Rapids Drive, in cui brilla assieme ad una recente conoscenza della Happy Casa, Derek Willis. Morris tira con il 39% da tre e realizza 12.7 punti a partita tanto da ricevere l’invito dei Pistons a partecipare alla Summer League 2018, partecipando come unico giocatore di Detroit a non aver giocato in Division I. È raro infatti trovare un giocatore della Division II in qualsiasi roster durante la vetrina estiva cult della NBA, ma quell’uno percento corrisponde esattamente al profilo di Jamel.
“Sono stato paragonato a molti giocatori, soprattutto guardie più lente che non sono così atletiche o esplosive. In realtà la mia capacità di passare la palla è sottovalutata, sono in grado di vedere bene il gioco e la mia abilità a realizzare apre la possibilità ad avere più spazio per i miei compagni”.
Torna in Europa e lo fa protagonista in Croazia e Polonia (semifinali playoff) prima di trasferirsi nel finale di stagione 2020/21 a Orleans in Francia trascinando la squadra dall’undicesimo posto ai quarti di finale scudetto. Viene scelto dal Brose Bamberg ma, rilasciato durante la preseason, decide di rimanere in Germania al MBC diventando il quinto miglior realizzatore del campionato. Altro riscatto in salsa dolce a distanza di pochi mesi. Lo scorso anno in Lituania è letteralmente “clutch” con 15 punti di media in regular season ed Eurocup, finendo agli onori di cronaca per tre game-winner in una sola stagione. Due volte in coppa mandando al tappeto Venezia e Bursaspor, l’ultima recente in occasione della serie finale valida per il terzo posto in campionato lituana.
Quando la palla scotta, Jamal non si tira indietro. Ecco la nuova guardia della Happy Casa Brindisi.
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