Le dichiarazioni di Jayson Granger alla vigilia della partita con Brindisi:
“Andiamo a giocare in un palazzetto molto caldo come quello di Brindisi, non sono mai stato però me ne hanno parlato, sappiamo quanto sia tosto giocare lì. Gli avversari sicuramente si impegneranno e proveranno a batterci. Noi dobbiamo farci trovare pronti e arriviamo a questa sfida probabilmente dopo aver disputato la miglior partita stagionale a Brescia dove abbiamo condiviso molto bene la palla in attacco e siamo stati bravi in difesa per cui a andiamo a Brindisi con fiducia e con la voglia di continuare fare bene”.
Granger continua parlando dei campi caldi e quanto sono tutte partite difficili quelle del campionato italiano: “Sono rimasto impressionato dalla bolgia in particolar modo a Pesaro e Varese. Sicuramente quando noi arriviamo in trasferta i nostri avversari sanno di giocare contro una squadra forte anche se poi dobbiamo sempre dimostrarlo sul campo. Sapevo che in Italia c’era un pubblico molto passionale e questo aspetto è una cosa molto positiva per i giocatori, come sapevo che tutte le partite dono difficili anche in virtù dell’atmosfera che si crea nei palazzetti”.
Sul gioco espresso dall’ex play del Baskonia e della squadra sintetizza in questo modo: “Ho avuto alti e bassi in questo avvio di stagione e talvolta è frustante non riuscire a ripagare la fiducia che coach De Raffaele ha in me soprattutto in termini di leadership. Però sto lavorando duro e bene come d’altronde tutti i miei compagni. Voglio fare molto di più per la squadra e sono sicuro che continuando a lavorare così la mia versione migliore si vedrà molto presto. In generale di 13 giocatori del roster 9 sono nuovi; è un processo che ha bisogno di tempo perché veniamo tutti da culture, allenatori e sistemi di gioco diversi. Stiamo creando una chimica di gruppo e per questo ci vuole del tempo anche se è logico che speravamo di vincere qualche partita in più, ma sono certo che si vedrà già dalla prossima settimana di partite la crescita della squadra”.
Granger chiude la conferenza parlando del suo amico Simone Fontecchio: “Con Simone mi sento quasi quotidianamente perché siamo grandi amici. Delle volte lo sento molto euforico, perché ha fatto una buona partita e giocato tanti minuti, della volte meno perché ha magari poco spazio. Ma questa è l’NBA: sono molto felice per lui che sta vivendo il suo grande sogno”.
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