Faranno rumore le parole di Daniele Baiesi, ds del Bayern Monaco: «Lo sostengo da quando facevo il giornalista, oltre venti anni fa. Arriverà un momento nel quale le squadre di un certo livello dovranno aggregarsi ai campionati dai playoff in avanti, come succede già in Serbia». Andiamo a vedere come funziona il campionato da quelle parti.
Esempio
Sia chiaro, quello di Baiesi è solo un esempio. Stella Rossa e Partizan partecipano non a due, ma a tre competizioni. Oltre alle coppe europee, quest’anno EuroLeague, c’è la Aba Liga, che raccoglie squadre della ex Jugoslavia, e quindi il campionato serbo.
La pianificazione dei solo playoff nazionali, dunque, non riguarda EuroLeague, ma la necessita di partecipare ad una lega che andasse oltre i confini serbi, la cosiddetta Lega Adriatica di un tempo.
Prendiamo la scorsa stagione. In Aba Liga avevamo cinque squadre serbe: Stella Rossa, Partizan, FMP, Mega e Borac. Le abbiamo citate in ordine di classifica alla fine della stagione. Non a caso.
Stella Rossa, la prima, ha ottenuto la qualificazione automatica alle semifinali per il titolo serbo. Partizan e FMP, seconda e terza, ai quarti del lato basso del tabellone, una contro l’altra. Mega e Borac invece hanno dovuto partire dai sedicesimi.
Contro chi? Contro le prime sei della First League serba, un campionato a 16 squadre. Sempre con tabellone tennistico e eliminazione diretta. La vincente è finita nel tabellone alto contro la Stella Rossa in semifinale.
Panorama
Dunque, in Serbia si vive una via di mezzo. La ABA Liga ripercorre il campionato jugoslavo di un tempo, una tradizione comunque sedimentata a livello cestistico.
Al piano di sotto, in Serbia, club di livello più locale, senza tradizione recente nelle coppe europee. Il tutto è percorribile anche in Italia?
Indubbiamente il calendario internazionale necessita di una rivisitazione profonda, una lega europea viene citata da decenni come inevitabile destino in ogni sport di squadra, tuttavia la domanda da porsi deve anche ricadere sul futuro del massimo campionato italiano.
Senza Olimpia Milano e Virtus Bologna, nel caso, quale prodotto avremmo tra le mani? Tv, ma anche affluenze nei palazzi come reagiranno al colpo? Ma non solo domande negative. Può questo modello creare un sistema piramidale che permetta la diffusione del gioco e lo sviluppo di prospetti?
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