Gigi Datome, in vacanza a Olbia prima di raggiungere lunedì la Nazionale per la sua ultima esperienza da giocatore professionista, si racconta a La Nuova.
SUL SUO ADDIO AL BASKET GIOCATO
«È una scelta che stavo maturando pian piano. Su certe decisioni così importanti, non bisogna lasciarsi trasportare dalle emozioni. Mi ero ripromesso di decidere a fine stagione, ma in cuor mio sapevo che era giusto fermarmi adesso o tra poco. Di certo volevo farlo da giocatore di alto livello, non come uno che lo era stato. E siccome è finita benissimo, non avrei potuto scegliere un finale migliore».
SUL RUOLO IN OLIMPIA
«Sono contento che mi sia stata offerta questa opportunità importantissima, che mi consente di stare dietro alla squadra. Il ruolo è diverso, ma sono anche spinto dalla grande curiosità per imparare. Da giocatore non voglio dire che non avessi più nulla da imparare, ma ne avevo viste tante. Ora però si parte da zero. Il ruolo? Sarà più sul versante dirigenziale che tecnico».
SU UN FUTURO NON DA COACH
«No, sono convinto che non faccia per me. Ho avuto grandi allenatori, so quanto sia difficile e quanto occorra una dedizione forse anche superiore a quella del giocatore, come tutte le cose fatte bene».
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