Storie tese tra Giannis Antetokounmpo e Chris Paul nel quarto periodo della sfida tra Bucks e Spurs, vinta nettamente dal team texano.
Tutto parte da un fallo piuttosto al limite del playmaker, che spinge l’ala greca a terra. Contatto inutile e potenzialmente pericoloso, con la partita già decisa da tempo. Ma definito dagli arbitri un ‘fallo comune’.
Antetokounmpo dopo la sirena ha continuato a discutere con Paul per diversi secondi vicino alla metà campo, invitando il rivale a raggiungerlo.
“Le persone che mi conoscono non mi provocano”, ha chiarito Giannis ai giornalisti dopo la partita. “Se mi provocate, vedrete un lato diverso di me….”.
“Non so se sono stato sgambettato o se sono stato spinto, ma alla fine della giornata, penso che qui siamo tutti uomini che si rispettano a vicenda. Se le parole superano il limite, ci devono essere delle conseguenze. Non sono uno che parla molto in campo, penso solo a giocare nel modo giusto. Ma se sento che stai mettendo in pericolo il mio corpo, la mia carriera, il modo in cui mi guadagno da vivere…. Quando è troppo è troppo, fratello. Ho una famiglia da sfamare, a volte ciò che ti fa ridere può anche farti piangere”.
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