Gianni Petrucci presidente della FIP anche nel prossimo quadriennio olimpico, quindi dal 2024 in poi? Non è una suggestione nè una probabilità, solo una possibilità a livello regolamentare. Al momento remota, ma ora tale, con obbligato punto di domanda. Ecco perchè.
Leggiamo oggi in un trafiletto sul Corriere dello Sport: «In programma oggi (13 giugno 2023, ndr) alle 10 la Giunta Nazionale del Coni e nell’ordine del giorno (…) Non figurano la riforma della giustizia sportiva, della quale si era parlato dopo l’ultima Giunta con previsioni di rapidi provvedimenti, e il tema relativo al limite dei mandati (l’obiettivo è di cancellare il limite di tre, consentendo così a molti n.1 federali di poter affrontare anche il quarto mandato, situazione che interessa una ventina di presidenti)».
Dal 2018 è in corso una legge che limita a due i mandati di tutti i presidenti federali. Se in carica al momento dell’entrata in corso della stessa, avrebbero potuto candidarsi per un terzo mandato. Così è stato per Gianni Petrucci.
Per questo motivo, dalle Olimpiadi del 2020, poi rinviate, la legge prevede che Gianni Petrucci non possa ricandidarsi alla prossima Assemblea Elettiva della FIP. Lo stesso numero uno del basket italiano, in passato, non ha richiamato vie alternative o preferenziali: «Non sono d’accordo sulla legge. Ma chiarisco subito: in ogni caso non mi candiderei. Se la salute mi aiuta ho diverse proposte in altri settori».
Tuttavia la legge venne portata in porto dal Ministro Lotti, oggi abbiamo Andrea Abodi, che di suo «ha sempre detto di non essere particolarmente attratto da questo tema, per lui 12 anni di gestione bastano per lasciare il segno soprattutto se uno è bravo, ma si rende conto che oltre ai nomi fatti in precedenza verrebbero spazzati via tantissimi dirigenti locali, e questo creerebbe non pochi problemi al sistema-sport nel suo complesso» come riportava tempo fa Repubblica. Ricordiamo che il limite dei mandati riguarda anche i dirigenti regionali, anima del dilettantismo.
E qui apprendiamo come da tempo Petrucci, e il potentissimo numero uno del tennis Angelo Binaghi, si confrontino a palazzo H per affrontare il problema con il sostegno diretto di Forza Italia: «raccogliendo consensi nel centrodestra: forse potrebbe trovare qualche sostegno bipartisan, anche nel centrosinistra» conclude sempre Repubblica.
Insomma, la legge che pone un limite ai mandati rischia di finire in soffitta senza mai essere stata effettivamente utilizzata. Gianni Petrucci, politicamente, ha da tempo assicurato il passo indietro, ma ci sono le intenzioni e ci sono le realtà. La pallacanestro da qui all’inverno 2024 sarà in grado di presentare una candidatura condivisa? Quando non esiste un’alternativa, la conseguenza può essere l’invocazione dello “status quo”.
Intanto il CONI rinvia il problema, ma da qui alle elezioni c’è tempo…
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