Gianni Petrucci, presidente FIP, protagonista su La Gazzetta dello Sport. Questi i passaggi sul rapporto tra la Nazionale e le squadre di EuroLeague.
SUL RAPPORTO
Trovo offensivo che ancora si discuta sui giocatori che possono essere concessi al nostro ct. Ognuno si prenderà le proprie responsabilità. Nulla di coercitivo. Ci sono regolamenti federali che legiferano in materia. Non sta a me erogare una pena. Non è colpa nostra se esiste una guerra Fiba-Eurolega. Ci sono gli organi giudicanti. La Nazionale rimane la componente principale del movimento
SUI CLUB DI EUROLEAGUE
«I media sono sordi. L’unica soluzione è che coach Ettore Messina capisca che io voglio andare fino in fondo per avere anche Melli oltre ad Alviti. Altrimenti che soluzione abbiamo? Anche gli azzurri che giocano all’estero non possono venire. La Virtus, se torna in Eurolega, potrebbe essere un problema in più per noi. Ma io tifo perché Bologna ce la faccia, meglio chiarirlo bene».
SUGLI AZZURRI
«Banchero primo per appeal? Per tutti, anche per i media, è così. Ma Gallinari viene da una buona stagione e con la Nazionale, a parte in un’occasione, è sempre stato disponibile. Solo ci è costato una cifra folle, 480mila dollari, per l’assicurazione Nba. Poi ci sono anche Belinelli e Datome. Ci sono rimasto male per il loro rifiuto alla Nazionale. Con Beli ci parliamo, ci sono stati segnali di riavvicinamento. Ma tocca al c.t. convocarlo. E Sacchetti è molto risentito».
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