Gianni Petrucci, presidente FIP, ha parlato del Lodo “Salva Città” su Sky Sport24:
«Se voi ricordate porta il mio nome il famoso Lodo Petrucci, dove c’erano società sull’orlo del fallimento e qualcuna si salvò. Imprenditori che investano su società che hanno valenza sociale per il territorio vanno preservati. Dobbiamo individuare nuove risorse umane e finanziari, le città che danno lustro e possono avere imprenditori importanti sono fondamentali».
Dunque, da quale categoria potranno ripartire le società che rinunciano al campionato di appartenenza?
«Devono fare il campionato inferiore. Uno fa la serie A, come fai a dire no ad una richiesta di giocare in A2?».
Il Lodo Petrucci, cui si fa erroneamente riferimento ancora oggi, venne approvato nel 2004 dopo la ripartenza della Fiorentina (sotto il nome Florentia Viola) in C2.
Dal 2008, permetteva in sostanza alle società escluse dai campionati di Serie A e Serie B di restare nel professionismo, ripartendo in C1 o C2. Questo era garantito solo ad una nuova proprietà del club, totalmente estranea a quella precedente, e con il riconoscimento delle autorità comunali di riferimento.
Fu abrogato nel 2014. Oggi, nel calcio, una società esclusa da un campionato professionistico può chiedere la ripartenza nella Lega Nazionale Dilettanti (Serie D o Eccellenza per lo più), invece che direttamente dalla Terza categoria, la categoria più bassa del movimento.
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