Gianmarco Pozzecco: Nessuno mi ha protetto come Petrucci dopo l’Asvel

Gianmarco Pozzecco: Nessuno mi ha protetto come Petrucci dopo l’Asvel

Gianmarco Pozzecco, ct di Italbasket, ha parlato delle LBA Finals 2024 e di Nazionale su La Gazzetta dello Sport. Ecco alcuni passaggi

Gianmarco Pozzecco, ct di Italbasket, ha parlato delle LBA Finals 2024 e di Nazionale su La Gazzetta dello Sport. Ecco alcuni passaggi.

SU MARCO BELINELLI

«Un’istituzione. Fa cose che solo lui fa, inventarsi quei tiri con l’uomo addosso da 8-9 metri. Complicato stargli dietro nel gioco senza palla. Ha una dimensione unica. Com’è andata con lui per la Nazionale? Come con Hackett, abbiamo rispetto e considerazione reciproci. Sono persone intelligenti, so come la pensano e sanno come la penso io. Se non dovessi mai allenare Marco in carriera, la vivrei con rammarico. Le scelte sono state fatte con serenità anche se sofferte».

SU GIANNI PETRUCCI

«Tra noi c’è rispetto reciproco. L’ho convinto lavorando in un certo modo e so che se non dovessi più soddisfare le sue esigenze metterebbe un altro. Questo ha un valore assoluto per me. Mio fratello è un buon allenatore ma non è il mio assistente perché altri lo meritano di più. Sono contento che ritenga che io sia la persona giusta e, a essere sincero, lo condivido (ride forte). Non perché sono un buon allenatore ma perché sfido chiunque ad avere la mia stessa considerazione degli italiani. Petrucci è il miglior dirigente che ho mai conosciuto. Nessuno mi ha protetto come ha fatto lui quando sono stato mandato via da Villeurbanne».

SUI PASSAPORTATI

«Hanno bisogno di due cose: il passaporto italiano e il desiderio di giocare per la Nazionale. Oggi così ce ne sono due, Grant Basile e Petrucelli. A febbraio John mi ha detto: “Quando ci rivediamo, mi parlerai in italiano”. Ha preso lezioni tre volte alla settimana, ora capisce tutto. Questo è desiderio».