La Nutribullet Treviso arriva a Brescia accompagnata da un momento di forma poco brillante, ma anche da una cabala assolutamente favorevole: dal ritorno in Serie A, infatti, la squadra veneta ha vinto entrambe le partite disputate al PalaLeonessa A2A (una di campionato e una di Supercoppa italiana), dimostrandosi una sorta di letale kriptonite per i tentativi di volo dei Supermen biancoblu. Nonostante gli importanti risultati raggiunti fino a oggi – Treviso è l’unica squadra italiana ad aver centrato la qualificazione alla seconda fase della Basketball Champions League -, la Nutribullet vive un periodo di appannamento, certificato dal recente rendimento in campionato e nella competizione continentale.
Dopo l’expolit compiuto a fine gennaio, quando la squadra di Max Menetti espugnò il parquet della Carpegna Prosciutto Pesaro pur giocando con soli sei effettivi, la formazione veneta ha perso tre delle ultime quattro partite, inciampando inopinatamente di fronte al proprio pubblico sulla Fortitudo Bologna, presentatasi peraltro al PalaVerde con una serie di importanti defezioni. Il momento di forma tutt’altro che brillante della squadra trevigiana, inoltre, è certificato dalle recenti gare europee: nella seconda fase della Champions League, infatti, Treviso ha perso le prime tre gare del girone, cadendo malamente in casa sotto i colpi dei turchi del Tofas Bursa (-41) e degli spagnoli del BAXI Manresa (-15, con 103 punti al passivo), con cui prima della sfida dal PalaLeonessa A2A duelleranno nuovamente, stavolta in terra iberica.
Dopo un inizio scoppiettante, la Nutribullet corre il rischio di pagare dazio a un roster non particolarmente lungo, seppur dotato di grande talento. I repentini equilibri raggiunti all’inizio dell’anno, che tra l’altro le permisero di qualificarsi alla Final Eight della Supercoppa italiana a discapito della Germani, sono venuti un po’ a mancare con il passare del tempo, complice forse la scelta di non compiere nuovi innesti che avrebbero potuto garantire maggiori energie alla causa.
Se a questo si aggiunge l’infortunio che da tempo sta tenendo lontano dai campo l’estone Mikk Jurkatam, giunto nel roster trevigiano per prendere il posto di Davide Casarin, ecco spiegato come la squadra di Max Menetti stia mostrando qualche sbandamento di troppo rispetto alle aspettative, con una posizione di classifica in bilico tra i sogni di gloria e la zona più calda della classifica, ora lontana solo due punti.
Treviso comunque ha tutti i mezzi per riprendersi rapidamente e tornare a essere protagonista come era accaduto nella scorsa stagione, culminata con il raggiungimento dei playoff. Le certezze del roster trevigiano girano attorno al rendimento di Henry Sims (12.8 punti di media a partita), che con 8.3 rimbalzi di media a gara occupa il secondo posto nella classifica dei migliori rimbalzisti del campionato. Accanto al centro statunitense, Menetti può contare sulla sapiente regia di DeWayne Russel, sull’efficacia al tiro di Tomas Dimsa (42% da oltre l’arco), sull’esperienza di Michal Sokolowski e, soprattutto, sul rendimento mai banale di Matteo Imbrò, il cui rapporto con il PalaLeonessa A2A merita una descrizione a parte.
Sulle tavole dell’impianto di via Caprera, infatti, lo scorso anno l’esterno siciliano mise a segno la bellezza di 29 punti, trascinando con il suo career high la squadra veneta al successo contro una Germani capace di giocare con efficacia solamente la seconda parte del match. Oltre all’incredibile bottino di punti, quel giorno (era il 31 gennaio 2021) Imbrò chiuse la partita con 7 triple a segno, 5 rimbalzi, 4 assist e un irreale 35 di valutazione, confezionando la migliore partita della sua lunga carriera.
Un altro che conosce bene il parquet del PalaLeonessa A2A è Giordano Bortolani (9.6 punti a partita), che ultimamente viaggia tra alti (22 punti e 24 di valutazione contro il Manresa nell’ultima gara di Champions League) e bassi (i 4 punti in soli 9′ contro la Fortitudo Bologna nell’ultima uscita di campionato). A completare il roster trevigiano ci sono Nicola Akele, molto efficace nella gara vinta da Treviso a Brescia in Supercoppa (18 punti) e assente nella gara di campionato disputata al PalaVerde, Aaron Jones (7.7 punti e 4.9 rimbalzi di media a partita) e Matteo Chillo, che rappresenta un’ottima alternativa nel settore dei lunghi.
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