Olympiacos in campo giovedì alle ore 21 contro la Virtus Bologna. I greci non potranno contare su Thomas Walkup, Giannoulis Larentzakis e Nikola Milutinov. Georgos Bartokas ha parlato di queste assenze, del livello della squadra di Luca Banch, della filosofia dei Reds e di Shaquielle McKissic.
Sulle assenze: “Una cosa certa è che Wlkup non giocherà. La sua gamba è piuttosto gonfia. La distorsione è di secondo grado e non c’è una tabella di marcia per questi casi, visto che stiamo parlando di un giocatore che è più resistente al dolore di chiunque altro. Quindi Walkup non giocherà.
Williams-Goss giocherà. Ha praticamente svolto solo allenamenti individuali e oggi si allena con la squadra. Mitrou-Long è in dubbio. Larentzakis non giocherà. In generale tutti sono in forma, ma è la disponibilità e le dinamiche di questa particolare partita che impongono ai giocatori di essere assolutamente pronti”.
Per quanto riguarda la Virtus: “Dobbiamo prepararci al fatto che entrambi (Sengelia e Dobrich) giocheranno. Credo che la distorsione di Sengelia non sia grave e giocherà. Ma ora non facciamo speculazioni. Dobbiamo prepararci a giocare, e ci siamo preparati, contro una squadra che dopo una fase molto lunga della competizione – ne sono stati giocati tre quarti se non sbaglio – è ancora al terzo posto, avendo vinto ante partite negli ultimi possessi, dimostrando di essere una squadra che, chiaramente, ha carattere. Direi che sono una piacevole sorpresa.
L’allenatore Banchi e i giocatori che ci sono hanno fatto un ottimo lavoro. Saranno sicuramente una squadra da playoff. Vogliamo batterli sul campo di casa. Crediamo nella nostra squadra, crediamo nel nostro potenziale, ma riconosciamo che si tratta di una partita contro una squadra molto esperta, con giocatori che conoscono molto bene il gioco, e dobbiamo mostrare tutte le cose buone che abbiamo mostrato ultimamente e anche di più”.
Sulla possibilità che l’Olympiacos copra le sue assenze con il gioco di squadra: “Penso che in tutti e tre gli anni in cui abbiamo avuto vittorie-successi significativi e buoni risultati, non ci siamo mai basati sulle assenze. Crediamo molto nel nostro gioco di squadra, crediamo che i giocatori che entrano in campo, indipendentemente dalla posizione in cui giocano, dalle condizioni, dai gemelli di posizione, debbano servire un certo modo di giocare ed è questo che ci fa superare le assenze e le carenze.
Naturalmente, a tutto c’è un limite. Perché il basket è giocato da giocatori di basket. L’EuroLeague è un campionato di immenso valore, secondo me. Tanti buoni giocatori, buoni allenatori e naturalmente il valore dei giocatori quando entrano, la loro personalità conta in campo. Noi puntiamo sul nostro gioco di squadra, ma ovviamente abbiamo bisogno del talento dei giocatori”.
Su Shaquielle McKisick: “Passiamo a qualcosa di individuale. Non credo che qualcuno dubiti del contributo di Shaquielle. È qui da quattro anni e mezzo e in questi anni ha dato un grande contributo a tutti i titoli che abbiamo vinto, alle qualificazioni alle Final Four.
Prima ha parlato della situazione in cui si trovava e di come sta ora. Per Shaquielle, contrariamente a quanto si dice, il primo passo è importante, la sua esplosività, la sua velocità, che ovviamente è stata influenzata dall’infortunio, è un giocatore di altissimo livello in campo aperto. In generale ha decisioni rapide, passa bene la palla.
Alcuni lo hanno definito un’ala piccola ma non è così. Per me la sua posizione è da “2” a “1”, non da “3”. Gli è stata data l’opportunità, ora che i nostri giocatori perimetrali sono diminuiti, di mettere in mostra questo elemento del suo gioco, di essere un buon gestore, di ricevere la palla, di attaccare i miss-match difensivi e, da lì, di vedere quali opzioni ha. Nel complesso, sono molto soddisfatto. Spero che questa situazione continui. Sono ottimista e spero che tutti i giocatori arrivino alla fine dell’anno in buona forma”.
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