Il presidente della Lega Basket Umberto Gandini è stato intervistato nella trasmissione “Radio anch’io sport” su Rai Radio 1, partendo dai progetti della LBA su come far aumentare l’appeal del campionato: “Ci sono due grandi direttive – ha spiegato Gandini – La prima è quella del campo, i risultati arrivati in questa stagione e l’intensità che tutte le squadre hanno messo in campo nel perseguire i propri obiettivi. E questa finale Scudetto straordinaria è stata solo il primo ingrediente. La seconda è quella di lavorare per portare la pallacanestro a un maggior pubblico possibile, cercando di studiare nuovi linguaggi, seguendo le aspirazioni e le abitudini delle nuove generazioni, ossia quelle che dovranno occupare (e che già adesso occupano) i nostri palazzetti e seguire i nostri eventi per i prossimi anni”.
Poi il presidente ha parlato delle LBA Finals appena concluse e del valore di A|X Armani Exchange Milano e Virtus Segafredo Bologna per il movimento italiano in Europa:“Sono state grandi finali di due squadre costruite da due grandissime società che si sono affrontate senza esclusione di colpi. Sono molto contento e soddisfatto di quando è stato fatto in campo da due società guida della pallacanestro italiana. Grandi complimenti alla Virtus Segafredo Bologna che vincendo l’Eurocup quest’anno si è qualificata di diritto dal campo per l’Eurolega. Avremo così dopo tanti anni due squadre italiane in Eurolega. L’A|X Armani Exchange l’anno scorso è arrivata alla Final Four e in questa stagione ha perso ai quarti di finale contro quelli che sono poi diventati i campioni dell’Efes Istanbul. Milano e Bologna saranno nuovamente costruite per giocare ai massimi livelli una stagione che per entrambe si prospetta di 80-90 partite e quindi richiederà tantissimi sforzi. La Virtus è stata l’ultima squadra italiana a vincere l’Eurolega e perciò affronterà l’impegno con grande attenzione mentre l’obiettivo dell’Armani è stato sempre quello di primeggiare e per lei è un obiettivo concreto tutti gli anni quello di vincere il trofeo. È una sfida che si giocherà sui budget, sulla capacità di attrarre i grandi giocatori e su quella chimica che nello sport è fondamentale per raggiungere grandi risultati”.
C’è stato spazio per un’analisi anche dello scenario europeo e della diatriba FIBA-Eurolega: “Nel basket c’è questa situazione da più di 20 anni e che tra le varie competizioni europee è molto confusa. Ci sono diverse entità: la FIBA, come ente organizzatore, ha le sue competizioni internazionali – la BCL e la FIBA Europe Cup – mentre l’Eurolega ha l’omonima competizione e l’Eurocup. Queste si contendono le migliori squadre del continente e ciò genera un grandissimo problema a livello di calendario, perché gestire due competizioni così lunghe con andata e ritorno come Eurolega e campionati nazionali è molto complicato. Trovare spazio per tutte le competizioni a cui giustamente le squadre ambiscono è molto complesso. Dall’altra parte, io come rappresentante di Lega devo occuparmi del prodotto nazionale domestico e dell’interesse di 16 squadre e quindi non soltanto di quelle che disputano le coppe Europee. A livello internazionale, anche con la partecipazione della NBA che ha comunque un interesse planetario nello sviluppo della pallacanestro, ci sono dialoghi in corso e c’è la speranza che nel giro di uno o massimo due stagioni si riesca a trovare la quadra, trovando così una struttura di competizioni europee più rispondente alle esigenze dell’oggi”.
Dopo gli anni della pandemia, il movimento è comunque in grande crescita: “È straordinario quello che è successo in queste finali sia a Bologna che a Milano, con sold out e grandissimi pubblici che hanno assistito alle nostre partite. Lo stesso è successo nei quarti e nelle semifinali. Da quando abbiamo avuto la possibilità di avere la capienza al 100%, il ritorno del pubblico è il dato più importante e l’obiettivo principale per la prossima stagione è quello di fidelizzarlo sempre di più e avere sempre più palazzetti pieni. Questo grazie alla grandissima abnegazione da parte delle proprietà e dei consorzi che, nonostante due anni di quasi azzeramento dei ricavi, sono riusciti a portare in porto la nave in due campionati, nonostante le difficoltà di uno sport che vive di incassi da palazzetto e di sponsorizzazioni”.
Il campionato è comunque molto equilibrato e avvincente, anche aldilà di Virtus e Olimpia: “È quello che abbiamo visto quest’anno in stagione regolare e in buona parte nei playoff anche se qui poi le due grandi hanno cambiato decisamente marcia. Abbiamo avuto la splendida stagione della Germani Brescia, la qualificazione ai playoff da neopromossa della Bertram Tortona, la “resurrezione sportiva” dopo un inizio difficilissimo di Venezia e Sassari. Ci sono realtà che possono competere, ma poi è chiaro ed evidente che soprattutto in una serie playoff dove contano le giocate, la caratura tecnica e il budget, diventa difficile competere contro queste due giganti. Ma è cosa abbastanza nota in Europa, come accade in Spagna tra Real Madrid e Barcellona, in Grecia tra Panathinaikos e Olympiacos, in Turchia tra Fenerbahçe ed Efes. Insomma, la polarizzazione in grandi città è una cosa abbastanza comune”
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