Intervenuto al convegno organizzato da Comin & Partners intitolato “L’industria dello sport: pilastro per una crescita economica e sociale”, il Presidente della Lega Basket Serie A Umberto Gandini ha affrontato varie tematiche, tra cui l’impiantistica sportiva: “Vorrei sottolineare come il comparto sportivo debba essere considerato come una vera industria anche dell’intrattenimento perché ormai si tratta sempre più di offrire un prodotto che va ad occupare il tempo libero delle persone. Obiettivamente, focalizzandoci sul prodotto di vertice della pallacanestro italiana, noi possiamo offrire un ottimo spettacolo per ciò che riguarda il campo (grazie alla qualità dei giocatori e delle partite e alla conseguente incertezza del risultato sportivo) ma la cornice all’interno della quale noi andiamo ad offrire il nostro prodotto è desolante. Pochissimi sono infatti gli impianti con oltre 5.000 posti a sedere, quelli dai 10.000 in su sono ancora meno. Questa carenza di interventi non ci permette di creare una esperienza sempre più completa ai nostri appassionati, come ad esempio accade nella NBA, dove si diventa protagonisti di tante attività collaterali che net nostri palazzetti non possono purtroppo essere svolte. In questo modo i nostri club vengono privati di adeguati ricavi commerciali, assolutamente necessari in assenza di importanti introiti dai diritti televisivi“.
Il Presidente LBA ha poi analizzato il tema del credito d’imposta sulle sponsorizzazioni sportive: “Abbiamo in passato chiesto aiuto al Governo quando è stato necessario. Abbiamo attraversato, come tutti, la pandemia, continuando a giocare in mezzo a incredibili difficoltà e le agevolazioni che abbiamo ottenuto dai vari governi che si sono succeduti sono stati sostanzialmente due: la prima è un intervento di rimborso per le spese sanitarie, la seconda (purtroppo andata a poco a poco a perdersi e ancora non oggi strutturale) è stata il credito d’imposta sulle sponsorizzazioni sportive. Si tratta di una norma che impatta solo lo 0.02% del gettito fiscale e per questo noi continuiamo a chiederne il ripristino dopo che è scaduta lo scorso 30 settembre prevedendo una copertura finanziaria di un solo milione di euro mentre nel 2020 e 2021 aveva garantito una copertura di circa 90 milioni di euro all’anno, per altro non totalmente utilizzata. Chiediamo in definitiva una maggior attenzione a un ecosistema sportivo che necessita maggiori interventi sull’impiantistica – fondamentali per tutti e non solo per il basket – e interventi normativi che diano respiro alle proprietà dei nostri club”.
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