“Sappiamo che affrontiamo una squadra che gioca molto fisico, molto duro sappiamo che arriveranno qui con grande energia: è uno degli avversari più difficili da affrontare in questo campionato e noi arriviamo da una partita molto dura con il Lietkabelis in EuroCup è una partita giocata a Varese all’interno di una grandissima atmosfera dove alcune cose ovviamente potevamo farle meglio. La nostra attenzione adesso è rivolta sulla affrontare al meglio la partita di sabato stare concentrati sui piccoli dettagli e impattare l’energia che Trento metterà sicuramente in campo.”
Sulla condizione fisica.
“Sto meglio molto meglio rispetto all’inizio della stagione dove mi sentivo ancora debilitato dall’infortunio che ho avuto. Devo dire che il lavoro in palestra, fatto con i preparatori e fisioterapisti, mi ha aiutato molto così come l’ambiente. Sento molta più fiducia e più controllo della gamba anche in situazioni di spinta e per cui mi sento più fiducia sia dal punto di vista fisico”.
Cosa vi manca per migliorare il livello di squadra e soprattutto per esprimere tutte le vostre potenzialità.
“Ci manca il tempo perché abbiamo costruito una squadra per nove tredicesimi nuova con tanto talento. È la prima volta che arrivo in una squadra dove i giocatori della stessa nazionalità del posto sono potenzialmente giocatori da Eurolega in più la squadra è stata implementata con stranieri di altrettanto valore. Quando si ha tanto talento la gente pensa che all’inizio poteva essere facile mettersi subito insieme, in realtà è una questione di conoscersi, di chimica, di prendere delle decisioni in pochi attimi quello che richiede la partita di flusso e di fluidità e quindi anche di conoscenza reciproca. La conoscenza non è soltanto trovare il compagno giusto nel momento giusto in attacco ma anche una conoscenza difensiva. Ad esempio la squadra è cambiata dal punto di vista difensivo con il rientro Jordan Parks. Quando uno esterno veniva battuto sul palleggio la prima copertura sottocanestro era di Mitchell Watt. Adesso invece c’è anche Parks e quindi la struttura della squadra cambia, ma cambia anche durante la partita dell’equilibrio dei quintetti perché non possiamo giocare sempre gli stessi per 40 minuti. Ci sono diversi incastri dal punto di vista dei quintetti e conseguentemente ci vuole del tempo, ma io sono molto fiducioso”.
Il suo inserimento nel sistema di gioco.
Anche in questo caso è una questione di tempo. La cosa più bella che ho riscontrato in questo gruppo, a partire dagli allenatori e tutti i miei compagni, nel momento in cui sono stato in difficoltà – dove per alcune settimane non riuscivo a fare canestro – ho avvertito e avuto una grande positività intorno a me. Adesso ho molta più fiducia, molta più confidenza perché sento di avere il sostegno dei miei compagni e il supporto di tutto il contesto”.
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