Frank Vitucci, coach della Nutribullet Treviso, ha parlato con Il Gazzettino di Treviso di mercato e delle polemiche legate agli accordi con i giocatori ex Brindisi.
“Entro fine mese il roster potrebbe essere al completo. Non ne sono sicuro al 100%, perché in questi casi possono sempre succedere degli imprevisti. Ma siamo a buon punto. Al massimo, ne rimarranno da firmare un paio ad agosto. Stiamo chiudendo con due giocatori, dovrebbe essere questione di giorni. In queste faccende, non tutto è lineare: alcuni giorni fa, stavamo per firmate un profilo ma ci sono sorti dei dubbi e abbiamo fatto marcia indietro. A volte invece capita che sia il giocatore a ripensarci, o che gli arrivi un’offerta migliore da un’altra squadra all’ultimo momento. In linea generale si tratta di giocatori che non hanno mai giocato in Italia, e forse neppure in Europa”.
(Smentito quindi l’interesse per Harrison)
Sulle ‘accuse’ dopo gli arrivi di Bowman e Mezzanotte.
“L’ho già detto e a questo punto voglio sottolinearlo ulteriormente: da parte mia non esiste nessuna gara con Brindisi. Non c’è alcun sentimento di rivalsa e neppure la volontà di fare dei dispetti. Bowman era un giocatore senza contratto e non era nei piani della società pugliese, mentre Mezzanotte non era legato contrattualmente a Brindisi, dove era
in prestito, ma a Trento. Con la Happy Casa non aveva alcun vincolo: entrambi hanno preferito seguire il proprio coach, in un contesto di mercato aperto. È una prassi normale, perché c’è un rapporto pregresso e può facilitare le cose…
Non ci siamo mai messi in mezzo con la società del presidente Marino, ad esempio non abbiamo provato a strappare Bayehe o Riisma. Se qualcuno a Brindisi ha desiderio o volontà di screditare il sottoscritto o metterla su un piano che moralmente non ha senso, penso che sia un problema suo e non nostro. Abbiamo la coscienza a posto e nulla contro di
loro. Credo che ci siano poche persone che stanno cercando di alimentare una diatriba che non esiste: auguro a Brindisi di fare un ottimo campionato e per me la storia finisce qui”.
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