Quando si parla di sport, generalmente viene in mente il tema dell’agonismo, della competizione e dello sforzo fisico, spesso volto al miglioramento delle proprie capacità o al perfezionamento del talento di cui già si dispone. Nella considerazione americana, invece, tutto viene finalizzato al divertimento, che rappresenta il primo elemento da offrire allo spettatore; il concetto di “fun game” rappresenta un vero e proprio must degli USA, come si può osservare dal confezionamento di qualsiasi tipo di incontro sportivo e non solo. Si pensi all‘NBA, ad esempio, con tutti i suoi spettacoli pre, durante e post-gara, o a quei giochi che sono ampiamente diffusi sul mondo del web e che nella community americana hanno ottenuto un grandissimo successo, come nel caso delle gates of olympus. Trattasi di una tipologia di slot machine molto particolare, amata da tantissime persone che sono attratte non soltanto dal mondo dei rulli, ma anche e soprattutto da colori, simboli e combinazioni particolari che vengono – in questo caso – rappresentate proprio dalle divinità dell’Olimpo. Insomma, molto di quanto spesso osserviamo oltre-oceano è volto all’intrattenimento, un fattore quasi sacro e indissolubile, ma talvolta sembra non bastare.
A proposito di NBA, ad esempio, il momento dei playoff crea delle dinamiche sportive totalmente differenti rispetto a quelle a cui siamo abituati nella regular season e le Finals NBA, che hanno portato Boston Celtics e Dallas Mavericks a scontrarsi per l’anello, non sono certamente da meno. Cerchiamo di capire perché.
Due squadre opposte: Davide contro Golia?
Nessuno, specie a seguito dei mancati playoff da parte dei Dallas Mavericks nella stagione 2022/2023, poteva pensare che la squadra di Doncic e Irving potesse arrivare fino alle Finals nell’anno successivo; in effetti, un fit di questo genere sembrava assolutamente impossibile, ma ha portato la squadra allenata da Jason Kidd a diventare la vera e propria underdog del torneo, sconfiggendo non solo i Los Angeles Clippers al primo turno, ma anche i ben più quotati Minnesota Timberwolves che avevano, a loro volta, eliminato i Nuggets di Jokic. Dall’altro lato, i Celtics rappresentano una conferma di quanto già osservato in regular season e negli scorsi anni, con una serie di talenti che ormai sembrano essere perfezionati del tutto e con aggiunte importantissime per coach Mazzulla. Un vero e proprio Davide contro Golia, dunque, in cui il vincitore sembra essere già annunciato.
Come i Celtics stanno stravincendo ai playoff
Il motivo per cui i Boston Celtics erano definiti eterni incompiuti, negli anni scorsi, derivava dall’atteggiamento delle sue superstar: due terze scelte, Tatum e Brown, che si sgonfiavano progressivamente dopo aver fatto faville in regular season e che ai playoff non riuscivano ad essere più così tanto dominanti. C’è da dire, anche, che il sistema di gioco dei Celtics è però diventato sempre meno accentratore, facendo a meno dei cosiddetti one man show e creando una solidità in tutto e per tutto: di fatto, ogni volta che i Celtics scendono sul parquet c’è possibilità per 5, 6 o addirittura 7 uomini di arrivare in doppia cifra, in virtù di un sistema di gioco corale che non appare mai egoriferito e che persegue la strada della difesa ossessiva e dell’attacco coordinato.
Le aggiunte necessarie a questo sistema di gioco sono sotto gli occhi di tutti: dapprima White, che ha portato grande solidità e una grandissima intelligenza cestistica, soprattutto in termini offensivi, proponendo delle soluzioni alternative rispetto alle penetrazioni di Tatum o al tiro da tre di Brown e spesso assicurando anche spaziature aggiuntive. La seconda, fondamentale, è quella di Jrue Holiday, che i Milwaukee Bucks hanno sacrificato per creare un nuovo superteam con Lillard e che i Celtics hanno ottenuto inserendosi nella trattativa con i Portland Trail Blazers. Inutile sottolineare quanto impattante sia un giocatore come Holiday, che coniuga una grandissima intensità in campo con capacità difensive invidiabili, in grado di tenere i cestisti marcati a percentuali basse e, soprattutto, capace di fermare i due temibili avversari che i Celtics affrontano alle Finals nonostante i problemi fisici di Kristaps Porzingis.
MVP Finals: chi sarà il migliore?
Un interrogativo sicuramente molto interessante, a proposito di queste Finals, riguarda quel giocatore che riuscirà ad ottenere il premio di MVP. Spesso si tratta di un’assegnazione tutt’altro che scontata, considerando che a vincerlo sono coloro che impattano maggiormente affinché si vinca l’anello. In tal senso, Tatum sembra essere ancora il favorito, considerando quanto e quanto bene sta giocando di squadra, favorendo i suoi compagni e alzando decisamente il livello della squadra. Attenzione, però, proprio a Holiday che nel primo ladder delle Finals è avanti a tutti per la valutazione giornalistica.
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