L’International Centre for Sports Studies (CIES) e FIBA hanno pubblicato la nona edizione dell’International Basketball Migration Report, un report stagionale che mostra i trend migratori e le tendenze nello sport in tutto il mondo.
Questa edizione del report, che copre la stagione 2019-2020, combina le conoscenze ed i dati sui trasferimenti internazionali di FIBA con l’esperienza dell’Osservatorio dello Sport del CIES nell’analisi per documentare la migrazione internazionale dei giocatori per questa stagione.
La pandemia da COVID-19 ha forzato il mondo del basket a sospendere le proprie attività per mesi, dall’inizio di marzo 2020. L’incertezza sul come affrontare la pandemia ha costretto molte leghe nazionali a cancellare il resto della stagione, dichiarando un campione oppure lasciando il titolo non assegnato. Solo alcune leghe nazionali sono state in grado di ripartire e di coronare sul campo un vincitore della stagione 2019-2020. A livello internazionale, solo la Basketball Champions League e la Basketball Champions League Americas sono riprese e hanno assegnato un titolo sul campo.
Con un totale di 8.900 trasferimenti registrati, che hanno coinvolto 7.371 giocatori, questa edizione enfatizza davvero quanto il basket sia uno sport globale, con milioni di giocatori tesserati nel mondo per le 213 Federazioni Nazionali.
Questi alcuni degli highlights dal report di questa stagione:
⁃ Un numero record di trasferimenti internazionali. Un totale di 8.900 trasferimenti sono stati registrati presso FIBA nell’ultima stagione – un aumento del 2.4% rispetto alla stagione precedente. Tutte le regioni FIBA, a parte l’America, hanno visto un aumento dei trasferimenti internazionali.
⁃ Minor numero di gare giocate, ed alto numero di giocatori internazionali. Cina, Germania, Israele e Spagna sono gli unici paesi le cui leghe nazionali hanno completato la propria stagione 2019-2020, e l’Australia ha giocato tre gare delle proprie NBL Finals. In 16 leghe, la percentuale di stranieri è stata del 45.6%, e in sei di queste ci sono stati più stranieri che giocatori locali.
⁃ L’impatto della pandemia sulla NBA, la NBA G League e la WNBA. A causa della pandemia, la NBA è ripresa a luglio in una bolla ad Orlando con 22 squadre in campo. Ci sono stati solo 34 trasferimenti interni in NBA, il minimo dalla stagione 2006-2007. Lo scorso anno ce ne erano stati 137. Un motivo rilevante per questo è stata la cancellazione della 2020 NBA Summer League. La WNBA e la G League hanno registrato un calo sia dei trasferimenti interni che dall’esterno.
⁃ Opportunità limitate per i giocatori U21 nelle leghe domestiche. La stagione scorsa non ha visto particolari cambiamenti nell’impiego in campo di giocatori locali U21. La percentuale media è stata del 14.9% con un minutaggio in media di 5.2 minuti.
Il report è disponibile a questo link.
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