Fenerbahce, Jasikevicius: “Non siamo stati noi stessi, complimenti al Panathinaikos”

Fenerbahce, Jasikevicius: “Non siamo stati noi stessi, complimenti al Panathinaikos”

Le parole di coach Sarunas Jasikevicius al termine del match contro il Panathinaikos in EuroLeague: questo il commento sulla prova del suo Fenerbahce.

Dopo la sconfitta del suo Fenerbahce contro il Panathinaikos, coach Sarunas Jasikevicius ha commentato il match nella consueta intervista postpartita ad EuroLeague TV. Queste le sue dichiarazioni.

Le parole di Jasikevicius: “Complimenti al Panathinaikos, sono comunque orgoglioso dei miei ragazzi per essere arrivati alle Final Four. Hanno giocato una grande partita difensiva, noi non abbiamo mosso molto la palla, quando l’abbiamo mossa non siamo riusciti a tirare ed a fare canestro. Non siamo stati noi stessi”.

Jasikevicius in conferenza stampa

Il commento sulla partita: “Mi congratulo con Ergin Ataman e il Panathinaikos. Rispetto a noi, hanno giocato come se fossero loro stessi. Ho grande rispetto per loro. Questa stagione di EuroLeague è finita per noi. Sono molto orgoglioso dei miei giocatori e mi congratulo con loro. Siamo riusciti ad arrivare alle Final Four quando ci trovavamo in una situazione complicata qualche mese fa. Se si guarda alla partita, in difesa siamo stati bravi. Non abbiamo concesso molti punti facili. Ma purtroppo in attacco siamo stati orribili. Orribili! Non riuscivamo a muovere la palla. Anche quando abbiamo mosso la palla e trovato soluzioni, non siamo riusciti a segnare. Non siamo riusciti a tradurre in campo la nostra preparazione contro la loro difesa con i cambi d’uomo, che pratichiamo ogni giorno. A questo punto, quando le cose si sono complicate, abbiamo anche iniziato a forzare troppo. È una sconfitta molto difficile da digerire,  ma dobbiamo rialzarci. Ripeto, mi congratulo con i miei giocatori. È ovvio che questa sconfitta ci farà male, ma dobbiamo rialzarci”.

Sulla scelta del quintetto iniziale: “Non sono d’accordo sul fatto che il quintetto iniziale non sia stato aiutato. In panchina avevamo giocatori come Guduric e Sestina. Naturalmente, quando le cose si fanno più difficili, gli allenatori tendono a tornare al quintetto con cui si sentono più a loro agio e che li ha portati a questo punto. Non posso dire che abbiamo finito la benzina. Se guardate i minuti dei giocatori del Panathinaikos, vedrete che hanno giocato più a lungo di noi”.

Sulle motivazioni per la sconfitta: “In questo tipo di partite, se ti chiedi perché hai perso, troverai tanti motivi. Per tutta la partita abbiamo valutato se cambiare o meno la nostra difesa. Ma le statistiche difensive erano buone. Le statistiche sui giochi a due difensivi sono state incredibili. Se consideriamo che c’erano Nunn-Lessort e Sloukas- Lessort ad attaccarci, queste statistiche sono state ottime per noi. Ma se guardiamo all’attacco, questa prestazione mi ha ricordato la quarta partita della serie contro il Monaco. Non abbiamo mosso molto la palla, abbiamo palleggiato costantemente. Quando abbiamo giocato con un cinque piccolo, non abbiamo saputo approfittare dei cambi d’uomo. Nigel giocava da “cinque” e avrebbe dovuto attaccare di più sui cambi difensivi. I loro giocatori piccoli non hanno esitato a cambiare perché erano buoni difensori. Ma noi non abbiamo fatto il nostro lavoro”.

Se al roster del Fenerbahce manca la superstar: “Abbiamo ottimi giocatori. Non capisco perché non vengano chiamati superstar, ma nella nostra squadra ci sono giocatori di alto livello. Ero assolutamente convinto che il Fenerbahçe sarebbe arrivato alle Final Four e che avrebbe avuto le possibilità per diventare campione. Non avevo alcun dubbio. Ma perdere non è una tragedia. Ogni volta che si arriva alle Final Four, si è a due partite dal campionato. Vuol dire che si è molto vicini. Non siamo riusciti a disputare la nostra miglior pallacanestro, quella che ci ha portato fin qui. Non mi interessa l’anno prossimo, quello che conta è il presente. Naturalmente, come allenatore e con il nostro general manager, faremo tutto il possibile per migliorare la squadra. Tuttavia, questa era una buona opportunità e non l’abbiamo sfruttata bene. Non mi interessa il futuro. Purtroppo il futuro è adesso e la nostra stagione di EuroLeague è finita”.

Se il ritardo della palla a due ha influito: “La partita è iniziata in ritardo non solo per noi, ma per entrambe le squadre. Ovviamente è una situazione orribile. Non dovrebbe accadere a questo livello. Ma non possiamo usarla come scusa. Anche il Panathinaikos ne ha risentito. Ma questa è la vita. Se mi aveste detto che alle Final Four di EuroLeague metà dei tifosi sarebbero rimasti fuori e che la partita sarebbe iniziata con mezz’ora di ritardo, non ci avrei creduto. Ma l’ultima cosa che faremo qui è cercare scuse”.