Federico Casarin su La Nuova di Venezia e Mestre ha commentato il primo posto della sua squadra in Serie A: “Credo sia meritato, forse po’ inatteso, ma solo perché la scorsa estate il roster è stato rivoluzionato, abbiamo dovuto fronteggiare prima il caso Caboclo e poi una serie di infortuni che raramente hanno permesso a Spahija di utilizzare il gruppo al completo. È un primo posto che comunque fotografa il nostro percorso in Italia. Siamo consapevoli che coppe e scudetti non si vincono in inverno, però è gratificante essere davanti a tutti”.
“Va dato atto alla proprietà di essere sempre stata disponibile a intervenire, ma questo avviene ormai da 18 anni a questa parte. Ha le caratteristiche che volevamo: fisicità, atletismo, intensità, buona predisposizione anche alla fase difensiva. Ci consentirà di implementare il roster, aumentando le rotazioni sotto canestro. Ed è in condizione, avendo giocato fino a dieci giorni fa con l’Aek Atene. Se volevamo prendere un giocatore qualsiasi, lo avremmo preso mesi fa, ma dovevamo prendere il giocatore giusto. Non ci siamo fatti prendere dalla frenesia”.
“Intanto, il Taliercio rimane la nostra “casa”, ma avere la possibilità di poter disporre di una struttura moderna, ci consentirebbe di metterci sullo stesso livello dei club europei più importanti. E non sarà solo un impianto per il basket, ma un’arena in grado di ospitare eventi di diverso tipo per tutto l’anno”.
Commenta
Visualizza commenti