Ancora quattro giorni di attesa e la città di Fabriano tornerà sul parquet per una partita di Serie A2 dopo 13 anni di assenza. Nella settimana di vigilia si condensano attesa febbrile, emozioni e lavoro intenso affinché il ritorno nella categoria disputata dai cartai per 22 stagioni sia il migliore possibile. Il direttore generale Paolo Fantini ci ha parlato della situazione in casa biancoblù.
Direttore generale, quali sensazioni provate nella settimana che porta all’esordio in A2?
«È una settimana molto intensa, condizionata dai vari preparativi legati alla gestione della situazione logistica e non abbiamo molto tempo per pensare alle emozioni. Ma domenica, al momento di scendere in campo, sarà bello, come fu quattro anni fa al debutto in Serie B. Vorremmo goderci queste emozioni, per le quali abbiamo lavorato tanto in questi anni con la Janus. Poi, quando si alzerà la palla a due, entrando in clima partita, tutto passerà in secondo piano».
Quali aspetti di questa grande scalata vi aiuteranno ad affrontare un campionato così importante come la A2?
«Il legame e la fiducia reciproca all’interno del nostro direttivo. Nel corso di questi anni abbiamo attraversato momenti difficili, ma la costante è stata la nostra unione, ci siamo fatti coraggio e dati forza a vicenda per superare ogni tempesta o avversità: la stagione scorsa, conclusa con la promozione, è stata emblematica a riguardo. Abbiamo sempre preso spunto dagli errori per migliorarci, perché solo chi fa può sbagliare. E l’obiettivo, oltre che l’augurio, è di farne il minor numero possibile».
Passando all’attualità: cosa vi hanno detto le otto partite di precampionato?
«Questa Ristopro è cresciuta gradualmente durante le sei settimane di lavoro e ritengo abbia altri margini di miglioramento importanti. Per certi aspetti, i passi in avanti sono arrivati in modo lento, ma ce ne sono stati e sicuramente ce ne saranno ancora. Abbiamo una squadra di buona qualità che sta cercando di trovare i suoi equilibri, ed era normale che fosse così nella preseason».
Il supporto del pubblico è stato uno dei punti di forza in queste ultime stagioni: cosa chiedete ai tifosi in vista di questa avventura da affrontare lontano dal PalaGuerrieri?
«Di farci sentire la loro vicinanza, in ogni momento della settimana. La situazione logistica sappiamo essere non semplice, né comoda, né immediata. Ma sembrava impossibile anche tornare in A2 dopo 13 anni, eppure ci siamo dati tutti una nuova possibilità di aggiungere altri capitoli importanti alla nostra storia cestistica. Tutto ciò sarà possibile se continueremo a remare insieme dalla stessa parte, concretamente e meritandoci di mantenere quanto ci siamo riconquistati. Il nostro sogno e obiettivo è giocare questa categoria nella nostra casa, il PalaGuerrieri. Finché questo non sarà possibile, i tifosi dovranno aiutarci a rendere un fortino il PalaBaldinelli».
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