EuroLeague, FIBA-NBA e la posizione di Milano: tutto quello che c’è da sapere

EuroLeague, FIBA-NBA e la posizione di Milano: tutto quello che c’è da sapere

Board EuroLeague, NBA-FIBA per l’Europa, la posizione dei 13 club azionisti e di Olimpia Milano. Proviamo a fare ordine

Board EuroLeague, NBA-FIBA per l’Europa, la posizione dei 13 club azionisti e di Olimpia Milano. Proviamo a fare ordine in questa situazione complessa, e in costante evoluzione con nomi, posizioni, dati di fatto e posta in gioco. Buona lettura.

NBA-FIBA, progetto e posta in palio

NBA e FIBA, come noto ufficialmente dalla conferenza stampa del 28 marzo a New York, lavorano di concerto per una lega internazionale europea che rilanci il basket nel continente.

«Passione e tradizione non si sposano con seguito e finanze» il verbo del segretario generale FIBA Andreas Zagklis.

Il Commissioner NBA Adam Silver prospetta una lega a 16 squadre per iniziare, con 12 licenze pluriennali e 4 figlie di merito sportivo. Che sia da una lega europea secondaria, o dai campionati domestici, non è stato specificato.

Sviluppo economico finanziario, costruzione di nuove arene, diritti televisivi: questi i temi portanti che attraggono NBA in Europa. La lega numero uno al mondo, che ha visto calare il seguito televisivo negli USA, vuole diversificare. Lo ha fatto in Africa, lo vuole fare in Europa.

La conferenza stampa del 28 marzo è un atto ufficiale che porta con sè conseguenze. La più grande è quella di un’ipotesi che diventa fatto: pressione su EuroLeague, competizione che non ha dato i risultati economici sperati, anzi; al tempo stesso ipotesi, chiacchiericcio che diventa “atto”, dunque con eventuali ritirate che comporterebbero danni d’immagine non da poco.

Per NBA, ovvio, ma anche per la FIBA, che persa l’organizzazione della massima competizione europea a inizio millennio, potrebbe incassare una sconfitta definitiva nell’aborto eventuale di NBA Europe. Va da sè, la posta in palio è molto, molto alta.

Il board di lunedì di Barcellona

I soci azionisti di ECA, ovvero i 13 club con licenza pluriennale, si sono ritrovati lunedì a Barcellona.

Andreas Zagklis, Segretario Generale della FIBA, e Jorge Garbajosa, presidente di FIBA Europa, erano in collegamento remoto, come previsto.

I due hanno illustrato i temi portanti del progetto NBA Europe: era in agenda anche un Q&A, ma nessuno dei 13 club presenti ha posto domande. Pare che sia stata, questa, una decisione collettiva: ascolto, silente. Media internazionali aggiungono anche il termine “scetticismo”: verso il progetto, o verso la presentazione di Zagklis e Garbajosa, giudicata incompleta?

Adam Silver e Andreas Zagklis, a New York, non avevano mai proferito il nome di EuroLeague Basketball. I club di EuroLeague Basketball hanno risposto con una compattezza esterna, ribadita anche nel comunicato ufficiale sul Board pubblicato oggi.

NBA Europe non viene menzionata, si parla di minaccia: «Il Consiglio ha discusso le proposte annunciate per la creazione di una nuova lega europea, considerando tale mossa come una minaccia alle tradizioni di lunga data del basket europeo».

Ma, internamente, questa compattezza esiste davvero? Parrebbe di no. Come noto, il Real Madrid non ha firmato la nuova licenza pluriennale di EuroLeague (quella attuale scade nel 2026) ed è il primo obiettivo di NBA Europe. Il club più importante del mondo guarda con scetticismo a EuroLeague dalla fine dell’era Bertomeu, e come nel caso della Superlega calcistica ha il pieno supporto del Barcellona.

E gli altri? Da BasketNews apprendiamo come Fenerbahce e Panathinaikos siano sulla via di EuroLeague Basketball. Secondo quanto appreso da Sportando e ROM, sette club avrebbero già messo la firma sulla nuova licenza pluriennale: Olympiacos, Efes, Zalgiris, Bayern, Maccabi, Cska e Baskonia.

Indecise ASVEL, che ha avuto un ruolo attivo nei colloqui con NBA nella persona del proprietario Tony Parker, e Olimpia Milano.

La posizione di Olimpia Milano

Ieri a Barcellona era presente, in rappresentanza di Olimpia Milano, il GM Christos Stavropoulos.

Il club biancorosso si mantiene in stato di osservazione, con logica cautela. Ettore Messina aveva illustrato la visione della società dopo il ko con il Barcellona in EuroLeague della scorsa settimana.

«Bisognerà vedere che ruolo in tutto questo verrà giocato da EuroLeague. Io adesso non voglio andare troppo di fantasia, ma mi sembra impossibile che possa essere fatta una Lega, da NBA e FIBA, con 16, 14, 12 squadre che siano tutte diverse da quelle che ci sono adesso in EuroLeague».

C’è curiosità, ma al tempo stesso realismo. Cosa sarebbe NBA Europe senza i grandi club europei? E cosa sarebbe EuroLeague Basketball senza Real Madrid, Barcellona e altre?

Conclusione: stallo, ma in divenire

Il sistema regge, ma è sotto pressione. La conferenza di New York ha incrinato le certezze di EuroLeague, ma non le ha ancora sgretolate. Il castello tiene, anche se con crepe sempre più visibili.

Tutto ruota intorno al Real Madrid: senza il club più importante d’Europa, EuroLeague perderebbe forza e identità. Ma una NBA Europe con solo Real, Barcellona, e senza le grandi piazze storiche, avrebbe davvero senso? O sarebbe un contenitore scintillante ma vuoto?

FIBA vuole evitare il tracollo definitivo, EuroLeague guarda ai capitali arabi per rilanciarsi e all’accordo con BC Partners. Il private equity, e l’acquisizione di quote per 300 milioni di euro basterebbe a rilanciare il progetto di una lega che non ha sortito dal 2016 a oggi i frutti economici sperati? E l’NBA? Potrebbe calare l’asso televisivo: un accordo globale, moderno e altamente redditizio. È forse questa la carta decisiva di Adam Silver.

Per ora è stallo. Ma dietro le quinte, si gioca la partita più importante degli ultimi vent’anni nel basket europeo. E nessuno può permettersi di perderla.