Nel corso della prima conferenza stampa stagionale presso il Mediolanum Forum d’Assago, Ettore Messina, coach e presidente di Olimpia Milano, ha parlato del suo rapporto con i giovani giocatori. Togliendosi un sassolino.
Il coach biancorosso ricorda i giovani che ha lanciato: «Mi tolgo un sassolino. Una cosa che mi un po’ sorridere e un po’ girare le palle… Coldebella, Binelli, Marconato in quintetto base in Nazionale, Ginobili, Jaric, Nesterovic centro titolare della Virtus campione d’Europa, Smodis e Andersen titolari nella Virtus del Grande Slam, Kurbanov 20’ in finale a Praga, Bargnani…».
E qui l’affondo: «Quando mi vengono a fracassare le palle che non faccio giocare i giovani, dico: io faccio giocare i giovani, bravi». Ma non è solo una questione di talento: «Quelli che oggi ho in Olimpia magari non sono così bravi, ma nella mia sensazione credo che possano essere dei giocatori in grado di stare in campo con personalità».
Perchè qui sta la differenza: «La differenza è la personalità. Se vai in campo, fai due errori e ti caghi addosso perchè l’allenatore ha urlato non va. Se hai bisogno del pannolino, non puoi stare in campo».
E gui giovani di questa stagione in Olimpia Milano: «C’è un gruppo di ragazzi giovani che in campionato può e deve darci molto. Flaccadori ha già una notevole esperienza, e mi sembra si sia calato bene nel ruolo. Bortolani e Caruso, insieme a Kamagate, hanno molti margini. Sono tre giocatori per cui vieni volentieri in palestra perché hai voglia di lavorare con loro. Corrono, tirano, fanno, secondo me è un gruppo molto, molto interessante».
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