Ettore Messina ha commentato così, in sala stampa al Pireo, il ko di Olimpia Milano con l’Olympiacos: «Prima di tutto, complimenti a Bartokas e alla sua squadra. Hanno giocato molto bene, molto concentrati, molto fisici, molto esperti, con molta personalità».
In merito al match di Olimpia Milano: «La nostra prestazione è stata in linea con l’avvio di stagione, schizofrenica. Abbiamo alternato momenti negativi e momenti positivi. Vi do tre spunti. Alla fine del primo quarto siamo in vantaggio dopo un inizio molto, molto difficile e in un minuto sprechiamo tutto e perdiamo il vantaggio. Secondo quarto, a un certo punto siamo sotto di due e di nuovo in due minuti sprechiamo tutto con errori infantili, sia in attacco che in difesa. Terzo quarto, iniziamo male e poi torniamo a quattro punti, giocando, credo, quattro minuti molto bene, muovendo la palla, prendendo tiri aperti, difendendo. Arriviamo a quattro punti in due minuti. Boom, di nuovo».
Un calo di tensione costante che lascia il segno: «Purtroppo questo si ripete in trasferta. È la seconda volta. È chiaro che in termini di controllo del ritmo di gioco, di pazienza in attacco, manca di andare alla seconda, alla terza, alla quarta opzione invece di forzare la prima. In termini di aiuto reciproco in difesa, dove con alcune formazioni, credo che siamo stati solidi, con altre formazioni invece il lato debole non è esistito. Quindi dobbiamo continuare a lavorare. Sapevamo che stavamo andando in questa direzione con alcuni esordienti in squadra. Quindi continueremo a lavorare. Continueremo a lavorare. E ora impariamo da questa partita. E tra 48 ore ne avremo un’altra».
L’Olympiacos resta una squadra di primissimo livello: «Sono molto, molto profondi. Estremamente profondi. Se si pensa che oggi Milutinov e Williams-Goss erano fuori dal roster, si capisce che sono molto, molto profondi. E per affrontare una stagione lunga come questa, è molto, molto importante. Penso che entrambe le squadre qui ad Atene siano estremamente, non solo di talento, ma anche di profondità. Quindi possono sopperire agli infortuni. E per una squadra come la mia, se ne abbiamo uno o due, è diverso».
Ancora: «Credo che McKissic oggi sia stato un ottimo esempio di come i giocatori debbano essere pronti in squadre così profonde ad aspettare il loro momento. Potresti non giocare per due partite, sai, e poi all’improvviso hai dei minuti e ti esibisci ad un livello molto alto. Questo è un alto segno di professionalità.
In altre situazioni, i giocatori potrebbero deprimersi perché non giocano, perché non hanno minuti. Quindi non è da tutti far parte di squadre così profonde. Quindi penso che dobbiamo avere molto rispetto per quello che stanno facendo qui perché, sapete, hanno persone, non solo giocatori, ma anche altre persone che sono, accettano il loro ruolo e lo svolgono nel miglior modo possibile, che è la chiave per, credo, una stagione di successo».
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