Oggi, 5 settembre 2022, è il cinquantesimo anniversario dal massacro delle Olimpiadi di Monaco 1972, quando il gruppo terroristico Settembre Nero uccise 11 membri della squadra israeliana.
Dino Meneghin era presente, per un Italbasket che chiuse secondo nel girone B dietro l’URSS poi campione, perdendo poi la finalina con Cuba 66-65 nonostante i 16 di Bariviera.
Sul Messaggero, Meneghin ricorda: «Le nostre palazzine, italiana e israeliana, erano confinanti. L’attacco terroristico iniziò all’alba , ma noi non ci accorgemmo di nulla. Al risveglio ci informarono di quanto stava accadendo. Fu uno choc. Dovevamo giocare il 6 settembre la semifinale con gli Stati Uniti e in quella mattinata regnò il caos totale. I Giochi erano sempre stati un momento di pace. Nell’antica Grecia le guerre si fermavamo, ma quell’attentato violò lo spirito olimpico e fu una presa di coscienza collettiva. In quelle ore, non si sapeva che cosa sarebbe stato dei Giochi. Alla fine, sospesero le gare per un giorno».
«La diretta tv fu un altro errore tra i tanti che furono commessi: i terroristi videro in tempo reale che si stava preparando un blitz per liberare gli ostaggi. In altre aree del villaggio olimpico la situazione era tranquilla. Un’atmosfera surreale. Nel pomeriggio andammo ad allenarci e fu al rientro che avvenne l’incredibile incontro».
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