Dinamo Sassari, Pasquini risponde alle domande dei tifosi

Credit: Ciamillo & Castoria
Credit: Ciamillo & Castoria

Il GM della Dinamo: Non ho rimpianti per Onuaku, penso sia un grande giocatore e che farà una grande carriera però ci sono dei momenti dove ci sono tutte le condizioni per fare bene ma non ci si riesce.

Federico Pasquini, general manager della Dinamo ha risposto alle domande dei tifosi, abbiamo raccolto una sintesi di quelle più interessanti e ficcanti per il dirigente biancoblu.

 

1) Le caratteristiche che devono avere il play e il pivot per l’idea di basket di oggi

Per quanto riguarda la scelta del play quello che conta di più oggi è di carattere offensivo cioè la capacità di battere l’uomo e creare un vantaggio a prescindere perché ci sono molte situazioni di gioco rotto specialmente dopo i rimbalzi offensivi o quando non si sviluppa un gioco e se non hai un play capace di battere l’avversario rischi un po’ di incartarti. Il pivot è invece oggi ha una valenza soprattutto difensiva perché in Eurolega ci sono grandissimi difensori sul perimetro che ti permettono di avere anche il lungo con i piedi lenti, hai più opzioni all’interno del roster. A livello di campionato italiano o europei avere un lungo veloce che sia capace anche di cambiare sui pick and roll o ad arrivare ad aiutare sicuramente ti aiuta quindi direi sicuramente che non c’è uno stampino per play e pivot, in sintesi avere il playmaker che crea vantaggi per sè e per gli altri, il pivot che posso essere pronto difensivamente, difesa sul pick roll, aiuti e cambi.

 

2) Stephens, alcuni si lamentano del fatto del buyout pagato per uno così, altri chiedono che non è assolutamente adatto all’A1, quindi una risposta su Stephens a 360°

Il discorso di Stephens è molto semplice: la scelta di Stephens nasce dal fatto che innanzi tutto devi guardare quello che ti offre il mercato in quel periodo della stagione  in cui tu vai a cambiare, non è come d’estate che hai la possibilità di scelta maggiore, non potevamo sbagliare la persona e di conseguenza Stephens è una persona incredibile, è un ragazzo d’oro, ha portato un sacco di entusiasmo, è un giocatore che dal punto di vista tecnico e tattico ha un’utilità incredibile perché è capace di bloccare 4/5 volte la palla nella stessa azione in 24 secondi, si dà da fare, è altruista, passa benissimo la palla, non ha bisogno che sia lui il focus dell’offensivo. È capace di essere molto utile per i compagni e infatti la squadra è migliorata sia in attacco che in difesa dal suo arrivo

 

3) Se il parco italiani può essere all’altezza delle altre squadre anche pro-futuro

Penso che gli italiani di Sassari siano dei giocatori che stanno assolutamente nel campionato di serie A1 perché a prescindere dal rendimento di Chessa nelle ultime partite, di quello che ci ha detto Raspino due settimane fa o Gandini a Venezia, in più hanno grandissima valenza all’interno dello spogliatoio nella chimica di squadra e nel conoscere il proprio ruolo. Gentile, Treier e Diop sono giocatori che vorrebbero avere tutti

 

4) Per fare la Champions non servirebbe un roster + lungo?

Vedo che arrivano in fondo alla Champions anche squadre che hanno dei roster fatti di 8/9 giocatori. Probabilmente noi l’anno scorso e quest’anno abbiamo pagato il fatto che erano due gironi tosti senza essere al completo, per esempio, l’anno scorso che non avevamo i lunghi di riserva e che quest’anno la situazione di Robinson e Jones, non voglio trovare delle scusanti però mi piacerebbe giocare la Champions da subito con tutti i giocatori sani e vedere dove si può arrivare

 

5) Ti aspettavi Kruslin a questi livelli, era il più bersagliato dalla critica – mancanza di una guardia vera

Il discorso di Kruslin è un discorso particolare perché è un giocatore che ci dà un equilibrio difensivo incredibile, per cui parlo poco del discorso offensivo, ma lui è una chiave del miglioramento anche dell’anno scorso della squadra che è andata in semifinale perché comunque a livello difensivo è uno dei giocatori migliori che c’è nel campionato italiano per cui se può fare anche canestro è un bel punto. L’idea era di poter sfruttare Dowe e Robinson anche insieme, gli infortuni ci hanno permesso di vederli insieme due o tre partite per cui speriamo adesso di aver già dato e di vederli insieme come è capitato per Reggio-Emilia. L’idea nostra è che loro due siano assolutamente in grado di andare a coprire quella che può essere la necessità di avere un 2 che possa creare e che Kruslin sia il loro perfetto complemento sia nel 2 che nel 3.

 

6) Se hai rimpianti per Onuaku

Non ho rimpianti per Onuaku, penso sia un grande giocatore e che farà una grande carriera però ci sono dei momenti dove ci sono tutte le condizioni per fare bene ma non ci si riesce. Si era arrivati ad un punto in cui non era più collegato con il resto della squadra. Fa parte del gioco e probabilmente se avessimo vinto la supercoppa Onuaku sarebbe rimasto con noi, avendo perso la Supercoppa e avendo avuto un po’ di difficoltà nelle prime partite, lui che aveva un’aspettativa molto alta su sè stesso si è ritrovato in una realtà che non era vincente ed è stato non in grado di ripartire, e la chiave in quel momento lì era avere la forza di ripartire e trovare quella positività che devi avere quando le cose non stanno girando.

 

7) Quando si inizia a costruire la squadra dell’anno dopo, ad avere idee per muoversi?

Dipende, devi sempre guardare quelle che sono le situazioni e i giocatori che ci sono sul mercato, hai sempre delle idee, le idee cambiano ma devono avere un filo di logica perché se ti muovi soltanto in funzione dei risultati positivi o negativi della tua squadra fai poca strada e non c’è una scadenza precisa, è evidente che il mercato degli italiani parte prima di quello degli stranieri perché gli italiani hanno bisogno di collocarsi in squadre di un certo tipo invece gli stranieri aspettano di vedere quel è il migliore offerente e quelle che sono le situazioni più vantaggiose per la loro carriera

 

8) Che campionati scoutizzi quali segui con maggior interesse?

Fondamentalmente seguo tutti i campionati europei, guardo poco NBA e G-League, che ritengo in questo momento non siano da Sassari, se devo fare una classifica dei campionati che preferisco, oggi come oggi sono Germania, Francia sono campionati secondo me molto utili che fanno molto crescere i giocatori. Per quello che serve in Italia non si può non guardare la VTB, l’Adriatica, la Turchia che hanno budget completamente diversi e giocatori completamente diversi e campionati all’interno del quale puoi trovare giocatori da cifre incredibili e giocatori da pochi soldi, però nel guardare tutti i campionati sicuramente questi 6/7 campionati sono quelli più intriganti. In Turchia prendono tutti sopra un certo range di soldi, in Lega Adriatica a parte le prime 3 squadre, si possono trovare giocatori interessanti a delle cifre abbordabili.

 

9) Come si colloca il budget della dinamo in serie A con tante squadre che hanno fatto extrabudget?

Abbiamo un buon budget punto e basta, non guardo in casa degli altri

 

10) Qual è stato il colpo + difficile della storia della Dinamo e perché?

Quello che ho fatto più fatica a firmare della Dinamo dico Ignerski, veniva dalla Russia, prendeva un sacco di soldi, tutte le trattative sono state complesse, ma lui è stato veramente difficile.