Domenica l’Umana Reyer Venezia sarà impegnata in casa al Taliercio con Reggio Emilia. Sarà l’ultima partita del girone d’andata di Serie A. Nella consueta videoconferenza coach Walter De Raffaele analizza le insidie della sfida:
“Quella di domenica è un’altra partita importante per molti motivi, soprattutto, al di là dell’aspetto Final Eight che logicamente non è una cosa secondaria, per un discorso di continuità rispetto alla prestazione di Treviso dove certamente abbiamo mostrato tanti aspetti positivi: dal punto di vista difensivo, dimostrando però ancora disomogeneità nella condizione fisica di tanti giocatori ed è una cosa che ci porteremo dietro per un bel po’. Abbiamo anche un assetto nuovo con Julyan Stone nel ruolo di quattro che ci permette di avere un equilibrio importante vista l’assenza perdurante di Valerio Mazzola. Affrontiamo Reggio Emilia, al netto di tutti i problemi che ah avuto come noi legati al Covid-19 e agli infortuni, che sta disputando un’ottima stagione con una squadra costruita, secondi me, con grande intelligenza ed equilibrio dove sicuramente Brandon Taylor è una delle stelle della squadra senza dimenticare giocatori come Frank Elegar, Josh Bostic e lo stesso Tomas Kyzlink, senza dimenticare l’esperienza di Filippo Baldi Rossi. È una squadra che a me piace molto che ha la qualità di passarsi la palla ed una delle squadre che lo fa davvero molto bene. Noi dovremo essere bravi a rompere questo flusso che cercano di avere, mantenendo alta l’intensità, avendo anche il controllo dei rimbalzi considerando che loro aggrediscono molto sotto i tabelloni sia con gli esterni che con i lunghi”.
Sulla condizione dei giocatori
“Al di là dell’assenza di Valerio Mazzola, quello più indietro di condizione è Bruno Cerella. C’è stato un piccolo affaticamento per Julyan Stone, ma dovrebbe essere della partita”.
Il fattore Gasper Vidmar
“È un giocatore che ha delle qualità soprattutto difensive e di esperienza difficilmente replicabili. Vidmar ha una condizione e una situazione che con un solo match a settimana riesce ad essere gestita. C’è anche la necessità di tenere dentro tutti i giocatori perché giocando una volta a settimana il roster è molto lungo, questo significa che a rotazione ci saranno per forza giocatori che non verranno convocati o verranno impiegati di meno. In più finché Mitchell Watt non avrà ancora raggiunto quella autonomia tecnico/tattica e anche fisica, dopo la lunga assenza, Vidmar ci dà solidità e un ventaglio di opportunità soprattutto difensivamente che altri giocatori magari non danno”.
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