De Raffaele: “Con Milano servirà una partita speciale”

De Raffaele: “Con Milano servirà una partita speciale”

De Raffaele: "Andremo a Bologna per fare il meglio possibile, con grande rispetto, ma anche con il desiderio di portare a casa il massimo risultato possibile, perché si va per provare a vincere questo trofeo

In vista del match di venerdì con l’Olimpia Milano valevole per la prima semifinale di Supercoppa italiana, l’allenatore dell’Umana Reyer Venezia Walter De Raffaele, in videoconferenza, ha analizzato la sfida che attenderà la propria squadra contro quella di Ettore Messina. Ecco le sue dichiarazioni:

“Quella di venerdì è una partita secca di semifinale pur conoscendo benissimo le qualità degli avversari, andremo per fare il meglio possibile, con grande rispetto, ma anche con il desiderio di portare a casa il massimo risultato possibile, perché si va per provare a vincere questo trofeo. Sappiamo quanta qualità abbia Milano; però sotto questo aspetto, come dico sempre in questi casi, questo si traduce in un grande stimolo, in una grande possibilità di giocare contro una squadra di livello e misurarsi con i migliori. Quindi ci sono tante componenti che autoalimentano gli stimoli. Parlando invece tecnicamente, è naturale che servirà una partita speciale, perché ci sono tante situazioni da dover affrontare, con qualità diffusa in tanti ruoli. Credo però che l’impatto fisico e la capacità di giocare una partita intera con un livello fisico molto alto possa essere una delle chiavi che ci può permettere di essere competitivi all’interno della stessa sfida”.

Per Venezia è la quarta volta nelle ultime sei edizioni che partecipa alla Supercoppa italiana.

“Bisogna dire che quella attuale è stata una edizione totalmente diversa. Siamo arrivati alle Final Four dopo un mini-torneo di sei partite giocate sostanzialmente in quindici giorni, dove tutti hanno provato a competere per vincere e per arrivare alle finali di Bologna. È chiaro che, come faranno tutte le altre contender, andremo alle finali per vincere il trofeo perché comunque è nel nostro DNA, nella struttura della squadra, per la credibilità che ha raggiunto il club, ma anche nella qualità dei giocatori provare sempre ad arrivare in fondo dando sempre il massimo. Come sempre sarà il campo a decretare l’esito finale e se saranno più bravi gli avversari ci congratuleremo”.

Sui sette stranieri, di cui solo sei possono andare a referto, nelle precedenti partite la rotazione è stata fatta sempre tra Fotu e Vidmar. Ha pensato eventualmente di lasciare fuori un esterno del blocco stranieri per dare più spazio ai lunghi?

“Si è una soluzione a cui ho pensato anche nell’ultima partita con Trento viste le non perfette condizioni di Chappell. Per quanto riguarda gli esterni ci si regola molto di più soprattutto sulle condizioni fisiche generali perché sono ruoli ‘chirurgici’. In generale potrebbe essere una valutazione da tenere in considerazione, in particolar modo quando affronti certe squadre, lasciar fuori un esterno, per dare spazio ad un lungo giocando con quintetti molto grandi spostando altri giocatori in ruoli diversi. Per questa partita è in ogni caso una valutazione che stiamo facendo e poi decideremo, come spesso accade, all’ultimo. Questo è uno di quegli aspetti tattici che ci teniamo ben stretti perché ci potrebbe servire in determinati momenti”.

Sull’Olimpia Milano:

“Milano, per quello che abbiamo visto fin d’ora, è una squadra quadrata con delle gerarchie già delineate. Ha dominato il proprio girone di Supercoppa, così come ha fatto nel torneo di Eurolega disputato a Kaunas. La squadra di Ettore Messina fa della coralità di gioco una delle principali caratteristiche, soprattutto con una grande impronta difensiva che cresce all’interno della partita stessa. Offensivamente ha trovato grande continuità con un Kevin Punter grande protagonista. Certamente ha molti punti di forza; si passano molto e bene la palla, sono tutti coinvolti, come detto, difensivamente sono una squadra molto solida”.