La finale di Coppa Italia di Serie A2 si è conclusa con una sconfitta per Cividale, battuta da Cantù in una gara dominata dagli avversari. Un epilogo amaro, ma anche un’occasione di crescita, come sottolineato dal presidente Davide Micalich nel post-partita.
“Sapevamo che arrivare a giocare una finale di questa importanza poteva essere un boomerang. Se avessimo vinto, sarebbe stata una festa epocale, ancora più grande di quella dell’altra sera. Invece è arrivata una sconfitta, che in fondo era anche preventivabile, anche se ovviamente speravamo di vincere. Ora bisogna gestire la delusione, che è grande, ma con l’esperienza che ho accumulato so che va accettata con franchezza.”
Micalich riconosce i meriti degli avversari:
“Ha vinto la squadra più forte. Cantù ha giocato meglio di noi, è stata più pronta difensivamente e ha sfruttato tutta la sua fisicità. Abbiamo fatto tanta fatica a trovare buoni tiri in attacco e quando ci siamo avvicinati a -6 o -8 abbiamo perso tre o quattro rimbalzi difensivi decisivi, che hanno permesso loro di allungare di nuovo. Onore a loro, hanno giocato una partita seria e meritato il trofeo.”
Nonostante la sconfitta, il presidente si dice orgoglioso del percorso della squadra e dell’incredibile sostegno del pubblico:
“Mi dispiace per i ragazzi, perché pensavamo di essere più pronti. Forse abbiamo pagato un po’ di stanchezza. E mi dispiace soprattutto per i nostri tifosi, che ci hanno seguito in massa e hanno fatto un tifo straordinario dall’inizio alla fine. Prometto loro che li riporteremo a questo punto e che torneremo a giocarci partite come questa. È solo un punto di partenza.”
Infine, Micalich chiama a raccolta l’ambiente in vista dei prossimi impegni:
“Abbiamo vissuto una serata bellissima, Bologna era invasa dalle nostre maglie gialle. Mi spiace solo non aver regalato un’ultima grande gioia prima di ributtarci nel campionato. Ma non ho nulla da rimproverare alla squadra. Cantù ha vinto, come da pronostico, ma noi non ci sentiamo inferiori. Ora ci aspetta una partita durissima mercoledì contro Verona, dobbiamo subito voltare pagina. Questa finale, per me, è una mezza vittoria, perché abbiamo portato tantissima gente con noi e c’è un entusiasmo contagioso attorno a questa squadra. Dobbiamo continuare a vivere per serate come questa, per condividere gioia, passione e amore reciproco. Non sono frasi fatte, è la verità.”
Il sito Pianetabasket riporta anche questa dichiarazione a Quinto Quarto: “Quando arrivi lì vuoi vincere, quindi la delusione c’è. Detto questo, non si può mandare un arbitro di Desio ad arbitrare una finale in cui gioca Cantù. È la seconda volta. Abbiamo perso a Cantù di un punto contro di loro, e arbitrava lui. Oggi a Rota hanno aperto un sopracciglio e hanno fischiato fallo a lui. In altri tempi avrei detto quello che penso fino in fondo. Adesso dato che c’è una tifoseria che merita che il presidente dia sempre il buon esempio dico un pezzo della verità. Ovvero che ha vinto la squadra che stasera è stata nettamente più forte”.
“Sono un uomo di pallacanestro, è facile… Cantù vs Cividale… Capisci. L’unica cosa che dico è che io conosco il gioco e conosco gli arbitri. Bisogna aver rispetto per questa società che sta dando tanto a questo movimento. A me di farmi pigliare per il c*lo non mi piace”.
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