Stagione importante, quella in arrivo, per James Harden in casa Philadelphia 76ers.
Dopo due annate sottotono, il giocatore già nelle scorse settimane è tornato sui suoi problemi fisici: «Sinceramente, sono stati due lunghi anni per me. Finalmente sto iniziando a sentirmi di nuovo bene. Sarà una grande estate per rimettere in sesto il mio corpo ed essere pronto per il prossimo anno. Tuttavia, questi ultimi due anni sono stati un vortice».
Il problema al bicipite femorale sinistro, insomma, potrebbe presto essere un ricordo, e a sperarlo è Daryl Morey, boss in casa 76ers e uomo che, proprio 10 anni fa, portò “il barba” a Houston:
«James non apre mai la bocca a sproposito – le sue parole nel podcast The Takeoff with John Clark – in realtà mi ha sorpreso la sua uscita in off-season. Evidentemente, ha sofferto tanto in questi mesi…. È stato uno dei giocatori più continui nella storia della NBA prima del problema al tendine del ginocchio. So che ha lavorato sodo».
Senza vivere di alibi: «L’anno scorso non ha mai detto di non essere al 100%, è uno che non cerca scuse. Specialmente nel pieno dei playoff. Non vuole dare indicazioni simili agli avversari, né lanciare messaggi ai suoi compagni».
Per certi versi, un pregio ma anche un difetto: «Nel corso della carriera lo abbiamo spesso esortato ad essere “più aperto”, a dire “ehi, questo mi fa male”. A Houston, per dire, si girava la caviglia e poi tornava subito in campo. Altri sarebbe stati fuori per settimane. Un po’ più coraggioso del necessario, se devo dire la mia».
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