Danilo Gallinari protagonista su La Gazzetta dello Sport a poche ore dalla partenza per il Giappone con Italbasket.
SULLE OLIMPIADI
«Parteciparvi è stato sempre il sogno più importante. Anzi, prima giocare in Nazionale e poi l’Olimpiade. Almeno per i ragazzi della mia generazione è stato sempre così, la Nba non veniva vista come traguardo raggiungibile. In tutti questi anni ci siamo andati vicini una volta, sono veramente contento».
SULLA SENSAZIONE DI UN’IMPRESA A BELGRADO
«Sì, è così. Potrei fare i nomi, a partire da Peppe Poeta, delle persone a cui ho mandato messaggi. Ero proprio convinto che questo gruppo di ragazzi avrebbe potuto fare l’impresa. Dopo la mia ultima partita nei playoff Nba ero ancora nervoso per l’eliminazione subita dai Bucks, ma c’era in me il pensiero costante all’Italia e all’Olimpiade».
SUL SUO RUOLO NELL’ITALBASKET
«Ho 32 anni, si conoscono lecose che posso dare, non ci sono certo segreti. Questo è un gruppo che ha come peculiarità la versatilità e l’intercambiabilità dei ruoli e qui posso sicuramente aiutare la squadra».
SUL GIRONE
«Difficile dirlo, di sicuro sono squadre molto forti. La forza dell’Australia si conosceva già, la Nigeria idem, la Germania ha eliminato il Brasile nel preolimpico… Come dice Sacchetti, loro hanno le loro qualità, noi le nostre…».
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