Daniele Parente: Tutti sappiamo benissimo la richiesta che ci è stata fatta

Daniele Parente: Tutti sappiamo benissimo la richiesta che ci è stata fatta

Daniele Parente, coach di Trapani Shark, ha rilasciato una lunga intervista al sito di LNP. Ecco alcuni passaggi

Daniele Parente, coach di Trapani Shark, ha rilasciato una lunga intervista al sito di LNP. Ecco alcuni passaggi.

SUL MOMENTO

“Dobbiamo essere onesti. All’inizio siamo stati facilitati dal giocare in otto, ci mancavano Mollura ed il secondo straniero. Poi siamo diventati bravi, quando abbiamo proseguito con le vittorie anche se il basket mostrato non è sempre stato quello di settembre-ottobre. Che va preso con le pinze. Le vittorie aiutano: nel nostro caso ad inserire le due pedine mancanti, con l’arrivo di Horton, ed allungare la rotazione a dieci trovando la massima disponibilità di tutti”.

SUL SALTO DI QUALITA’ DI QUESTA STAGIONE

“Il cambio di obiettivo ti porta a fare cose diverse. E considerazioni diverse. Partendo da un roster diverso. Poi un obiettivo resta un obiettivo, indipendentemente dal valore. Che può essere salvezza, playoff o promozione. Le difficoltà le abbiamo tutti. Anzi, forse il dover salvarsi mette ancora più pressione. Qui è cambiato il contesto attorno, per il grande entusiasmo che c’è in città ed al palasport”.

SUL CAMPIONATO DI A2

“Tutti quelli che sono stati chiamati a far parte di questa Società e di questa squadra sanno benissimo la richiesta che ci è stata fatta. E’ il campionato di A2 più difficile di sempre, un’ambizione così diffusa tra tante squadre non c’è mai stata. La stagione sarà una lunga fase di preparazione per saper tramutare un desiderio nella vittoria”.

SU VALERIO ANTONINI

“E’ la persona che ha ribaltato una città. Ha creato un entusiasmo che in dieci anni qui non avevo mai visto. Neanche quando il calcio ha sfiorato la promozione in Serie A. Ha fatto più abbonamenti quest’anno in D di quanti ce ne erano in quella grande stagione in Serie B. Ha investito e tirato a lucido uno stadio ed un palasport. Ha una visione contagiosa. Pretende molto? Certamente: esige che l’abbiano, identica, tutti quelli che lavorano per lui”.

SU TRAPANI

“Tutti vorrebbero giocare a Trapani. E tutti potrebbero allenare a Trapani. Non l’avessi fatto io, l’avrebbe fatto un altro. Ma preferisco che a farlo sia io. E godermelo”.