Daniel Hackett, al primo Scudetto con la Virtus Bologna — il terzo della carriera dopo Siena e Olimpia Milano — ha parlato così a DAZN:
«È un’emozione fortissima. Questo titolo lo dovevamo e lo volevamo soprattutto per Achi, perché sappiamo che sta vivendo un momento difficile. Ma lotterà, ne siamo certi, e noi gli siamo tutti vicini. Volevamo dedicargli questa gioia. E poi per il vissuto di questo gruppo, per gli anni in cui abbiamo dovuto digerire le delusioni di tanti secondi posti, per la pazienza della dirigenza, per questi tifosi che ci seguono ovunque in Europa. A 37 anni la soddisfazione è ancora più grande: vedere Momo Diouf campione, Akele campione, Morgan crescere… vedere questi ragazzi unirsi così è qualcosa che va oltre la vittoria. È la sensazione più bella».
«Rispetto a quello che hai detto, la nostra missione è partita molto indietro. Dopo la sconfitta con Milano in Coppa Italia, ci siamo guardati negli occhi e abbiamo iniziato a lavorare sodo. Abbiamo fatto una sorta di preparazione atletica perché il coach ha adottato metodi un po’ “vecchia scuola”. A marzo siamo stati in apnea, non sapevamo se ce l’avremmo fatta, ma poi il gruppo si è compattato. Dopo le assenze di Achille e Clyburn, siamo riusciti a superare Milano e siamo arrivati fin qui con grande concentrazione. A livello personale mi sento fortunato: ho giocato per grandi allenatori, in grandi squadre, ma vincere a Basket City ha un sapore particolare, soprattutto per come è arrivata questa vittoria, dopo tre anni di delusioni e silenzi. Ora possiamo finalmente dire che siamo campioni d’Italia».
«Su Della Valle, gliel’ho detto anche di persona: ho dovuto usare un po’ di maniere forti, ma lui è un grande giocatore. Se gli lasci un centimetro, segna. Non volevo assolutamente che si accendesse. Abbiamo cercato di disinnescare il suo pick and roll con Bilan, collassando sugli short roll, anche se a volte sembrava di dover portare tutta la difesa in alto. Abbiamo rischiato tanto dietro, ma ha funzionato. Per quanto riguarda il mio futuro, adesso me la godo. Torno a casa dai miei ragazzi. Poi, piano piano, inizieremo a riprogrammare la prossima stagione».
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