L’ex coach della Fortitudo Luca Dalmonte è stato ospite di “Vitamina Effe” su Radio Nettuno Bologna Uno.
Le sue principali dichiarazioni:
Qui le sue dichiarazioni complete:
Come si raddrizza una stagione del genere? “Io posso raccontare come abbiamo raddrizzato quella scorsa, dato che non sarebbe corretto parlare di quella attuale, oltre al fatto che ci sono persone preposte a farlo. Lo scorso anno c’erano problematiche, ora ne vedo altre – da spettatore – e penso che l’esperienza debba insegnare che le cose possono cambiare, ma con l’aiuto di tutti”
Le dimissioni di Repesa cosa possono aver provocato? “Effetto destabilizzante, perchè tutti sono stati presi in contropiede. Il coach è arrivato a Bologna, penso, credendo di poter essere più incisivo su alcune scelte, e ha visto che non era così, percependo meno possibilità di cambiare alcune dinamiche. E la tensione ha prodotto il malessere che lo ha forzato, per quanto ne so, a questa scelta. C’è stata una valutazione non corretta da parte di Repesa nel suo ritorno a Bologna, forse nel suo cuore c’erano aspettative diverse e ha toccato con mano che questo non era possibile. Magari era necessario un maggior confronto all’inizio, e se c’era qualcosa da dire avrebbe dovuto battere i pugni sul tavolo senza invece andare a confidarsi con persone vicine. Non è un comportamento funzionale, per quello che ho letto”
Con il roster della scorsa stagione e con lei in panchina si sarebbe potuto pensare ai playoff? “Prevedere obiettivi virtuali è difficile. Alcuni giocatori, diciamo, avrebbero meritato la conferma e spazi più consistenti, per via di rendimento e atteggiamento. E questo non avrebbe portato a certi altri cambiamenti. Quando mi è stato ipotizzato di rimanere io ho girato alcune idee alla società, ma a qualcuno queste idee non erano gradite, e per questo hanno preferito fare altre scelte”
Cosa è successo? “La migliore risposta non la posso dare io ma la deve dare chi ha fatto questa scelta. La mia percezione è che alcune mie scelte nel ricostruire la stagione prevedevano conferme e non conferme che non sarebbero state di certo gradite, e questo ha forzato non so chi – ma lo sa sicuramente il presidente Pavani – a decidere per un cambio di rotta. E questo è indipendente dalla scelta di Repesa, perchè se arriva uno nuovo è perchè quello prima non è stato confermato, e voglio che sia chiaro: lui è arrivato perchè le mie scelte non erano state gradite, e il perchè chiedetelo a Pavani. Attenzione, sono responsabile di quello che dico, e ho rispetto per la verità, altrimenti non sarebbero verità ma solo toppe su cose che non si vogliono rivelare. Io non sono capace di parlare per nascondere altre cose, e mi prendo la responsabilità di quello che ho detto: ad un paio di incontri parlando di quello che sarebbe dovuto essere un punto di partenza della stagione 21-22, Dalmonte ha messo sul tavolo idee che non sono state accettate, e non mi riferisco esclusivamente alla dirigenza”
Che anno è stato, per la Fortitudo, dal suo arrivo? “Pare passato un secolo. Accettai più o meno un anno fa con incoscienza, ma con grande razionalità figlia del trasporto verso la Fortitudo. Ero consapevole delle difficoltà, ho avuto coincidenze e supporti: la società mi diede l’opportunità di cambiare un roster che aveva problemi di convivenza tecnica e forse non solo, e ci furono entrate garantite dalle uscite e, a onde, la buona volontà di tutti. Serve consapevolezza del momento, e non la gara a cercare colpevoli, perchè questo porta a perdere energie. Correre dietro a chi ha sbagliato porta fuori dalla rotta, servono soluzioni”
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