Domenica 24 dicembre alle 12:00 la Vanoli Basket Cremona sarà di scena per il lunch match di Natale al Mediolanum Forum di Assago contro l’Olimpia Milano per la 13ª giornata di Serie A LBA. Coach Demis Cavina ha presentato così la partita:
«Sulla prossima partita – ed in generale sul valore dei nostri avversari – direi che è una gara che si presenta da sola, che dà ancora più energia alla squadra che è già molto motivata dopo la vittoria
di domenica scorsa. Giochiamo contro una squadra di grande qualità, ovviamente molto profonda al di là dell’innesto di Napier, ma una squadra che ha certamente stazza, qualità, profondità, uno dei migliori staff tecnici d’Europa. Quando dico che si presenta da sola è perché per quello che rappresenta Milano, ci dà una grande motivazione anche in fase di preparazione settimanale, ho percepito anche questo dai ragazzi. Poi c’è il valore tecnico di una partita per noi importante perché stresserà quelli che sono tutti i nostri meccanismi dal punto di vista tecnico e tattico. Però andremo a giocare proprio con la testa di sempre cioè cercando di proporre le nostre cose che dovranno essere fatte sia in attacco che in difesa al meglio, concentrandosi tanto su quello che noi dobbiamo fare e cercando soprattutto di mettere
atletismo e giocare con fisicità in tutte in tutte e 2 le metà campo, perché penso che la parte più stressata sarà proprio quella. Tra noi e Milano c’è un gap fisico importante e noi dovremmo essere molto bravi a impattare mentalmente per cercare di colmare almeno marginalmente questo gap. Ci siamo allenati piuttosto bene anche questa settimana – tranne qualche acciaccato niente di rilevante – con grande energia che ci portiamo dietro onestamente dai inizio anno, ma veniamo da una partita giocata con grande energia e vogliamo continuare ad averne anche nella prossima difficile trasferta»
In cosa vi ha dato fiducia la vittoria contro Tortona?
«Stiamo diventando più un po’ più precisi nell’eseguire le cose che prepariamo, quindi grande merito dei ragazzi perché cerchiamo anche di stravolgere i “piani partita” di partita in partita e devo dire che quello che non cambia è la concentrazione e la determinazione con cui facciamo le cose. Soprattutto domenica mi è piaciuto proprio il fatto di essere precisi nelle cose che abbiamo fatto in campo. Poi difensivamente
parlando abbiamo approcciato la gara molto bene – e dovremo fare uguale anche con Milano – ed è stata una di quelle gare in cui abbiamo preso energia proprio dalla difesa, che con una squadra con le nostre caratteristiche non è scontato perché, specialmente a inizio anno, giocavamo con un numero di possessi molto più alto- Adesso riusciamo anche a giocare partite tatticamente diverse e questa è la cosa che mi è piaciuta di più dell’ultimo periodo; anche nelle 3 partite dove abbiamo giocato contro squadre che correvano tanto siamo riusciti, al di là del risultato finale, a proporre qualcosa di diverso di quello che facevamo ad esempio inizio dell’anno»
Cos’è cambiato dalla partita con Treviso?
«Onestamente niente. Non è cambiato niente, se non che abbiamo perso una partita dove l’avversario
ha giocato meglio negli ultimi minuti, dove probabilmente – un po’ perché più di un giocatore non era al top – non eravamo forse al 101%, ma già che ancora ne parliamo dopo 2 settimane vuol dire che abbiamo capito poco anche di quello che è la nostra stagione. La nostra è una squadra che deve sapere come giocare e noi nel nostro interno lo sappiamo molto bene, siamo ben consapevoli. Probabilmente chi ci guarda spera sempre di vedere una squadra di Eurolega, ma sappiamo bene che per vincere le partite dobbiamo fare il 101%; ecco forse con Treviso non è successo ma, ripeto, ci sono anche gli avversari e penso che Treviso degli ultimi minuti della partita abbia fatto tutte le cose perfette per vincere»
A 3 partite dalla fine del girone di andata qual è il bilancio? Hai fatto qualche calcolo di classifica?
«Mancano 3 partite ma l’idea è che abbiamo finito lo scout di Milano ieri e con lo staff stiamo iniziando a guardar Brindisi come capita in tutte le partite, nel senso che abbiamo un orizzonte temporale molto breve e lasciamo qualsiasi tipo di pensiero a chi ci segue e ai tifosi. L’ho detto anche un paio di giorni fa: noi non cambiamo nessun tipo di obiettivo, non è realistico anche perché poi vedi, perdiamo una partita in casa e se ne parla dopo 2 settimane. Noi sappiamo benissimo dove vogliamo arrivare e qual è il nostro obiettivo. Se siamo bravi, la classifica ci dirà qualcos’altro, ma noi non dobbiamo pericolosamente virare
su nessun altro obiettivo se non quello della salvezza. Visto anche quello che sta succedendo
in termini di mercato delle altre squadre, i movimenti importantissimi che ci sono stati, direi che è ancora più importante pensare veramente solo a quella e cercare di concentrarci adesso su Milano. Mancano 3 partite ma alla fine della giornata noi onestamente sappiamo quello che abbiamo fatto e per confermarci dobbiamo essere sempre al 101% e quindi l’unico obiettivo – come orizzonte temporale – è veramente di partita in partita, di settimana ogni settimana, mi viene da dire allenamento dopo allenamento»
Cercherete di pareggiare il loro ritmo oppure di correre il più possibile?
«A livello di programmazione abbiamo ragionato su microcicli: abbiamo giocato contro squadre
come Napoli, Varese e come Treviso a cui piace correre tanto. Adesso abbiamo incontrato Tortona che è una squadra che gioca una pallacanestro molto organizzata come la stessa Milano, squadre con playbook molto differenti che sanno giocare anche a metà campo. Hai detto bene sul discorso del gioco in velocità, penso che abbia inciso molto il fatto delle varie assenze che Milano ha avuto fino a qua in ruoli importanti, per cui nel microciclo in cui ci troviamo adesso sarà fondamentale rigiocare una partita ad alta energia, a ritmi più alti, senza dovere stravolgere o dirti quello su cui stiamo lavorando nel dettaglio. Certamente dovremo ripetere una partita di grande energia e anche sostanzialmente cercando di alzare un po’ il ritmo»
Dopo Tortona, Simone Zanotti ha detto che la Vanoli non ha paura di nessuno. È quella l’indicazione che tu hai sempre dato di pensare prima a sé stessi pensando soltanto a quello che c’è da fare?
«In generale questo sempre. Tatticamente si pensa all’avversario, si lavora da martedì, soprattutto quando
si gioca una volta a settimana si ha tanto tempo anche per vedere gli avversari. Questo non vuol dire che bisogna specchiarsi sull’avversario ma dobbiamo cercare – e spero di interpretare con le giuste parole quelle di Zanotti – dobbiamo sicuramente essere bravi a proporre le nostre cose però è indubbio che il rispetto soprattutto verso una squadra di Eurolega e con quelle qualità e con quello staff tecnico e con
con quella piazza deve esserci. Dovremo andare a Milano con grandissima voglia di fare, sapendo però bene chi abbiamo di fronte, essere realisti in questo senso. Quindi cercare di fare la nostra partita e poi magari dopo 40 minuti alzare la testa e vedere quello che di buono abbiamo fatto»
Un esordiente come Denegri può rappresentare lo spirito della vostra squadra?
«La squadra è rappresentata dalla squadra, capisco la domanda però siamo tanti – parlo al plurale perché anche nel mio piccolo, al di là di qualche stagione – siamo in tanti ad avere questo tipo di mentalità da
da rookies, da nuovi arrivati. Penso che sia anche l’umiltà che ci debba continuare ad accompagnare; come ho detto prima, i tifosi devono sognare, chi ci sta attorno può sognare, assolutamente. Noi dobbiamo essere realisti e soprattutto umili perché con questa mentalità si possono raggiungere grandi risultati per quello che sono i nostri obiettivi. Di più non voglio dire e penso che a citarne uno
farei un torto agli altri, ma questa squadra ha proprio nell’umiltà anche dei “nuovi arrivati” una delle proprie caratteristiche»
A questo punto della stagione, ci sono ancora tanti margini di miglioramento? Questa è la squadra migliore?
«Penso che siamo a buon punto. I miglioramenti più importanti, a mio avviso, possiamo farli dal punto di vista individuale e soprattutto in termini di continuità. Ci siamo detti profondi più volte però penso che i giocatori più rappresentativi – che hanno un ruolo più importante, senza né aumentare né diminuire
nessuno dei ragazzi – ma nella continuità dei giocatori che hanno un ruolo importante potremmo trovare ancora tanti margini di miglioramento. La mancata continuità è data ovviamente dalla gioventù, magari anche da qualche incidente di percorso da punto di vista fisico, ma penso che questa continuità la si troverà perché ho visto fin da subito una squadra pronta a lavorare con serietà e il lavoro paga. Penso che
i maggiori margini sono proprio quelli a livello individuale e stiamo lavorando su questo, cercando anche nel nostro interno le energie e la forza per per migliorare anche di squadra»
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